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Fatta brillare la bomba trovata dagli scout

Forni di Sotto: il residuato bellico, un proiettile di mortaio lungo una quarantina di centimetri con un diametro di 10, era stato rinvenuto nel letto del Tagliamento

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Forni di Sotto, fatta brillare la bomba trovata dagli scout

FORNI DI SOTTO. Un ordigno bellico tedesco, risalente alla seconda guerra mondiale, è stato fatto brillare sotto il ponte di Sacrovint, sul fiume Tagliamento.

Il residuato bellico, un proiettile di mortaio lungo una quarantina di centimetri con un diametro di 10, era stato ritrovato di recente da alcuni boy scout nel letto del fiume durante una loro vacanza estiva nel comune di Forni di Sotto.

Si trovava nel corso d’acqua, nascosto nella ghiaia trasportata dalle recenti precipitazioni. La scoperta è stata immediatamente segnalata alle autorità, i carabinieri di Forni di Sopra, competenti per territorio, che hanno delimitato la zona dove si è verificato il ritrovamento, mettendola in sicurezza ed evitando così situazioni di eventuale pericolo.

In Carnia sono arrivati gli artificieri del III Reggimento guastatori della caserma medaglia d’oro al valore militare G. Berghinz di Udine, supportati dal corpo militare della Croce rossa italiana del capoluogo friulano.

A isolare l’area durante le operazioni sono stati gli uomini dell’Arma dei carabinieri di Forni di Sopra.

I guastatori dopo aver raggiunto il letto del fiume, che in quel tratto viene spesso utilizzato quale partenza per raggiungere Caprizi di Socchieve lungo l’asta del Tagliamento con le canoe, per gare con il kayak e anche per la pesca sportiva, hanno predisposto una buca sotto uno sperone roccioso proprio sotto il ponte e quindi fatto esplodere l’ordigno. Tutto si è svolto nella massima sicurezza.

Si presume che il proiettile sia stato lanciato con un mortaio il 26 maggio 1944, senza peraltro esplodere, quando un gruppo di nazifascisti salirono da Tolmezzo per effettuare una rappresaglia contro un’azione di partigiani del giorno prima.

Il paese fu dato interamente alle fiamme, le zone più distanti vennero bombardate con cannoni e carri armati, mentre i ponti diventarono il bersaglio di colpi di mortaio per distruggerli e impedire così alla gente del posto di potersi ricoverare e cercare un luogo dove ripararsi nei fabbricati in quota. —


 

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