Visita del papà di Malala “Adottato” il progetto dalla cartoleria solidale
Una giornata col padre della più giovane Nobel per la pace Tutto merito di un bando de “Il nostro pane quotidiano”

Gli eventi, quando si crede davvero in un progetto, accadono. Basta avere fiducia e – non guasta – un pizzico di fortuna. L’ha avuta, per esempio, l’associazione “Il nostro pane quotidiano”, che ha visto inanellarsi una serie di coincidenze il cui risultato è stata la visita del papà di Malala Yousafzai, Ziauddin, alla sede della Cartoleria solidale. La premessa risale a tempi non sospetti, quando l’associazione ha deciso di promuovere un bando a favore dei ragazzi dai 16 ai 21 anni per la realizzazione di progetti formativi. Il premio è dedicato a Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace grazie al suo impegno a favore del diritto all’istruzione.
La concatenazione degli eventi ha fatto sì che, senza nulla sapere e prevedere, nel programma di Pordenonelegge, nella prima giornata, fosse prevista la presenza del padre di Malala, Yousafzai, modello di emancipazione in un Paese come il Pakistan, dove le donne sono considerate inferiori agli uomini. E se Malala è così, in buona parte è merito del genitore.
«Ho fatto un balzo sulla sedia quando ho letto il suo nome nel programma di Pordenonelegge – ha confessato la presidente di “Il nostro pane quotidiano”, Susanna Villa –. Il nostro obiettivo era di partecipare all’incontro, fare una foto con lui e descrivergli il progetto del bando. Poi è successo qualcosa di più». Ma Yousafzai ha stupito i volontari dell’associazione, promettendo una visita alla Cartoleria solidale prima di prendere l’aereo di rientro a casa. Promessa mantenuta: giovedì mattina si è fatto accompagnare dall’albergo alla Cartoleria.
Si è fatto rapire da questo prezioso servizio, che garantisce a ciascuno un corredo scolastico adeguato, rimanendo con i volontari a formulare domande e osservare ogni aspetto di questa speciale cartoleria per un’ora. Si è dimostrato interessato al progetto in tutte le sue sfaccettature: ha fatto tante domande anche di natura tecnica, dal rapporto tra associazione e scuole a come si accertano gli stati di bisogno. Ha apprezzato il lavoro dei volontari e si è dimostrato entusiasta del progetto: mai, finora, aveva visto qualcosa del genere e, prima di congedarsi, ha manifestato l’intenzione di condividere questo progetto che merita di essere replicato.
«Per noi è stato un momento importantissimo – ha affermato Villa –. La sua presenza e il suo plauso sono stati il regalo più bello che ci potesse capitare». —
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