Bollette sospese da nove mesi Appello del sindaco

Si rivolge alla Regione il vicesindaco di Forni di Sopra Giancarlo Dose per sollecitare le bollette del gas che in paese non arrivano dal dicembre 2018. Un problema che interessa anche i Comuni di Forni di Sotto e di Paularo, oltre a quattro del Pordenonese, che dal 1990 sono serviti dall’aria propanata da Eni. «Nonostante le assicurazioni fornite da Eni a seguito di un’interrogazione parlamentare dello scorso mese di giugno, le bollette non sono ancora arrivate alle famiglie che utilizzano questo tipo di riscaldamento». I sette Comuni montani, grazie ad una convenzione tra la Regione e l’Eni nel 1990 hanno adottato il riscaldamento con l’aria propanata che, per convenzione fra Regione ed Eni, avrebbe dovuto mantenere il prezzo del gas metano. Il costo nel corso degli anni è invece lievitato sino anche a triplicare.
«La Regione – prosegue Dose - che rimborsa di tasca sua parte del sovrapprezzo imposto da Eni alle famiglie, deve intervenire per ovviare al problema, anche perché in mancanza di fatture relative al 2018, il rimborso alle famiglie è inferiore al dovuto». Dose chiede alla Regione inoltre di intervenire affinché la prassi della richiesta di rimborso, soggetta a marche da bollo e file in municipio, venga direttamente scontato nella bolletta. «Per questi nove mesi, - prosegue Dose - chiediamo altresì che gli importi da pagare siano dilazionati e non vengano richiesti in una unica soluzione. In particolare per gli esercizi commerciali e alberghieri le cui bollette sono salate». Una richiesta che va direttamente in Regione a Trieste, visto che, spiega ancora il vice sindaco «è praticamente impossibile parlare con la società erogante attraverso uffici in zona o al telefono». L’ultima richiesta è che nell’annovero dei clienti che possano ricevere il rimborso, oltre alle famiglie e ai privati, vengano inseriti pure i possessori di partita Iva, che attualmente ne sono esclusi. —
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