Caso Regeni, Fico: "Lo Stato deve pretendere la verità a qualunque costo"
"Siamo tutti responsabili di questa condizione di pericolo in cui è stato messo Giulio: dall'Università, dallo Stato, da tutte le persone che attorno non hanno controllato. E questo è uno dei dolori più grandi oggi da rappresentante dello Stato" ha detto il presidente della Camera, a Trieste per una lectio magistralis a inaugurazione dell'anno scolastico del liceo Petrarca

TRIESTE. «Non si può pensare che questa cosa vada a finire in un cassetto degli archivi egiziani. Il nostro Stato deve pretendere verità su Giulio Regeni a qualsiasi costo». E' quanto ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, che oggi all'Università di Trieste ha tenuto una Lectio magistralis per inaugurare l'anno scolastico 2019-2020 del liceo Petrarca, di cui anche il ricercatore di Fiumicello, morto in Egitto nel 2016, è stato studente. All'incontro erano presenti anche i genitori di Giulio.<
Sul caso Regeni, ha aggiunto Fico, «l'Italia deve fare e può fare ancora tantissimo e il ritiro dell'ambasciatore può essere una strada che sarà poi affidata alle valutazioni del governo e del ministro degli Esteri, ma lo Stato, il governo e il Parlamento deve essere unito nella ricerca della verità. Siamo tutti responsabili di questa condizione di pericolo in cui è stato messo Giulio Regeni: dall'Università, dallo Stato, da tutte le persone che attorno non hanno controllato - ha aggiunto -. E questo è uno dei dolori più grandi oggi da rappresentante dello Stato, non essere riuscito a tutelare un ragazzo come Giulio Regeni».
Non è mancata poi una frecciata all'Egitto, che, a detta di Fico, «è un Paese che possiamo ufficialmente dichiarare non sicuro perché i diritti che la nostra Costituzione ci dà non sono garantiti. C'è una grande contraddizione nella Costituzione egiziana - ha spiegato Fico ai giovani presenti in Aula - dove è scritto che la tortura è vietata e che il reato di tortura non può essere prescritto perché deve per forza arrivare dalla ricerca del senso della verità e della giustizia. Ma in Egitto questa cosa è solo sulla carta. Abbiamo visto cosa è successo a Giulio Regeni e a tante persone che non si chiamano come lui, che subiscono violenze di ogni tipo».
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