Caso autostazione, Dri rimossa da capogruppo di Tarcento futura
Il vicesindaco Toso: decisione presa insieme. Al suo posto Laura Degano. Critiche dall’opposizione

All’indomani del voto a sostegno delle opposizioni in commissione urbanistica, che chiedevano il rinvio della discussione sulla variante 40 al piano regolatore (contenente il progetto per l’autostazione nell’area di piazza Libertà), Nadia Dri non è più capogruppo di Tarcento futura.
Dri aveva assunto il ruolo di capogruppo dopo le dimissioni di Luca Paoloni, quando quest’ultimo ha corso per le comunali della scorsa primavera a Lusevera, dove è attualmente sindaco. Al suo posto in consiglio era subentrata Laura Degano, la prima dei non eletti della lista Tarcento futura, ed è proprio lei che è diventata ieri il nuovo capogruppo.
In consiglio comunale il gruppo di Tarcento futura è composto dal vicesindaco Luca Toso e dai consiglieri Nadia Dri e Laura Degano: «La consigliera Dri – spiega Toso – ha fatto un passo indietro e d’accordo abbiamo presentato la nomina di Laura Degano. La nomina vede come prima firmataria proprio Nadia Dri».
Questa la spiegazione ufficiale del gruppo di maggioranza, che tuttavia non frena gli interventi delle opposizioni: «La consigliera Dri – dice Riccardo Prisciano (Fdi) – ha subito un’autentica punizione politica solo perché ha chiesto i documenti mancanti, ma imprescindibili per poter votare con cognizione di causa un argomento estremamente importante per Tarcento e i tarcentini. Non credo si possa punire un consigliere comunale solto perché chiede documenti».
«Esprimo solidarietà a Nadia Dri – dice Walter Tomada (Patto per l’autonomia) –, verso la quale è stato usato un metodo barbaro per risolvere le contraddizioni interne alla maggioranza. Oggi si rimuove Dri, domani si farà lo stesso con tutti quei cittadini che sono contrari a determinati progetti?». Solidarietà alla ex capogruppo di Tarcento futura arriva anche da Carlo Toniutti del Pd, mentre così si esprime Mario Pagnutti (Vivere Tarcento): «Tutto questo – afferma – è solo il frutto di una ostinazione, pur di andare avanti con un progetto si calpestano gli amici».
Intanto, sul voto in commissione di lunedì è intervenuto il presidente della stessa, Giovanni Campaner: «La motivazione palesemente fuorviante e in malafede addottata dalla minoranza relativa alle carte mancanti non è vera: in quel tipo di commissione ove si esaminano le opposizioni/osservazioni, i vari casi sono analizzati sul momento senza nessuna decisione presa a priori dalla maggioranza e così si è sempre fatto».
«Vorrei ribadire – aggiunge Campaner – al consigliere Pagnutti, ma posso capire che a monte ci sia l’intenzione di bloccare i lavori come loro abitudine, che così facendo si vanno a danneggiare le esigenze di tanti privati che da questa variante aspettavano risposte da parecchi anni. Ancora meno accetto l’affermazione del consigliere Prisciano, il primo dilettante allo sbaraglio è lui probabilmente in ragione del fatto che non sa neanche leggere l’ordine del giorno». —
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