Parte il restauro della storica latteria

Nuova vita alla storica latteria turnaria di Dignano, di proprietà del Comune, la cui attività è chiusa dal 2008. La procedura per l’appalto del primo lotto si è i conclusa giovedì. I lavori inizieranno entro la fine dell’anno e finiranno nel 2020. Il primo lotto è stato finanziato dalla Regione per un importo di 300 mila euro con il quale potranno essere eseguite le opere di consolidamento sismico e parte degli impianti tecnologici previsti dal progetto. L’amministrazione comunale ha intenzione di dedicare la struttura risanata al settore agricolo, turistico, museale e didattico del territorio, accogliendo anche una scuola specializzata per la formazione di casari. L’edificio ha urgente bisogno di opere di risanamento conservativo e di un miglioramento sismico.
«Il Comune – spiega il sindaco Vittorio Orlando – ha già predisposto un progetto definitivo per avviare le opere necessarie e ha recepito le autorizzazioni dalla Soprintendenza.
Il II°lotto verrà appaltato quando il ministero dei Beni culturali concederà il contributo di altri 300 mila euro, per completare i lavori e dare al Comune di Dignano una struttura moderna e polivalente del settore agricolo. Il progetto definitivo per la messa a norma dell’edificio che si trova in via Udine era stato approvato a febbraio dall’amministrazione Zuccolo.
La latteria di Dignano nacque nel 1906, la prima sede fu l’attuale panificio. Si trasferì nel 1911 nell’edificio attuale di via Udine. Alcune famiglie del paese sono state le promotrici della nuova entità agricola; avevano intuito la necessità di un’aggregazione che avrebbe dato un utile a tutti coloro che volevano partecipare. Essendo una latteria turnaria, ogni giorno una famiglia aiutava il casaro a sbrigare le faccende inerenti la cottura del formaggio e la produzione dei latticini. Dopo la 2° Guerra mondiale, grazie a oculate gestioni, sono stati acquistati macchinari nuovi. Nel 1985 la latteria veniva trasformata in “Società cooperativa agricola”. Nel 2008, a seguito della crisi in agricoltura, chiude l’attività ed il fabbricato viene acquistato dal Comune di Dignano». –
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