Morto a 16 anni dopo una bravata, il dramma dei genitori: "La vita è solo una, nostro figlio non l'ha capito"
Mamma Enrica assieme al papà Marco lanciano un appello dopo quanto accaduto lungo quel maledetto rettilineo, al confine tra San Daniele e Rodeano. "Ragazzi, pensate prima di fare certe supidaggini"

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FAGAGNA. Il giorno dopo, se possibile, è ancora più dura. Ci sono le formalità più dolorose da sbrigare, l'andirivieni di parenti e conoscenti che solcano la porta per le condoglianze. E ci sono gli oggetti che restano dannatamente inanimati.
A casa Burelli, nella frazione di Fagagna - 200 anime sotto una collina morenica da cui nelle giornate terse si vede perfino Lignano - tutto parla di Daniele, morto a sedici anni nella notte tra sabato 16 e domenica 17 novembre, dopo aver preso di nascosto l'Opel Corsa di mamma Enrica.
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Che assieme al papà Marco lancia un appello dopo quanto accaduto lungo quel maledetto rettilineo, al confine tra San Daniele e Rodeano.
"Quello che è successo a mio figlio è una cosa tremenda, che non auguro a nessuno - ha detto -. I ragazzi oggi sono abituati a pensare alla vita come nei videogiochi, come se fosse tutto nel cellulare: vivono in questi mondi, ma la vita è una e mio figlio l'ha persa".
I funerali di Daniele saranno celebrati mercoledì 20 novembre, alle 14.30, nella chiesetta di Battaglia.
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