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Le lacrime degli amici di Daniele «Non doveva andare a finire così»

Ieri il rosario per ricordare il sedicenne morto sabato notte dopo aver rubato la macchina della madre Oggi pomeriggio nella stessa chiesa i funerali. Sui social l’ultimo pensiero di chi era in auto con lui

2 minuti di lettura



. La minuscola chiesa di Santo Stefano a Battaglia dove ieri sera è stato recitato il Santo rosario per Daniele Burelli non è riuscita a contenere tutti gli amici della famiglia. Tantissime le persone che sono rimaste fuori, sotto la pioggia, a pregare per Daniele, 16 anni, morto tragicamente la notte tra sabato e domenica.

Un silenzio surreale in chiesa: mentre don Giorgio Fabro recitava la veglia funebre, mamma Enrica, seduta assieme al marito Marco, alla nonna Ninfa, alla figlia e al cognato Ranieri ha sempre tenuto in braccio il più piccolo di casa. Gesti di amore che quella mamma avrà dato migliaia di volte anche al suo Daniele, ma che adesso non potrà più stringere a sé per colpa di quella che gli stessi genitori hanno definito una “bravata”. Una maledetta bravata, una corsa in auto in otto, senza patente: Daniele infatti aveva sottratto all’insaputa dei genitori l’auto della mamma e vi aveva fatto salire sei amici e un’amica. Poi a fine serata la corsa verso casa e la fuoriuscita autonoma probabilmente a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia battente, lo schianto contro il palo della luce e il capottamento nel campo adiacente alla carreggiata. Ed è lì che i genitori lo hanno visto per l’ultima volta, tra le lamiere, senza poterlo abbracciare e baciare.

In chiesa ci sono tanti colleghi di Marco ed Enrica, amiche della sorella, gente di Battaglia ma anche di Madrisio, Fagagna, San Daniele, Majano, Dignano. Fuori dalla chiesa c’erano tantissimi coetanei di Daniele che, alla fine della veglia, si sono stretti attorno alla famiglia di “Bure” in un grande abbraccio dove si sussurravano parole di conforto. Tanti ragazzi hanno voluto fare forza ai genitori del lor amico, ma per tutti la forza di trattenere il pianto non c’era. Una mamma li abbraccia, stringendoli, cercando di sostenerli, ma non ci riesce e loro continuano a piangere per “Bure” che non c’è più.

Oggi alle 14. 30 nella stessa chiesa a Battaglia saranno celebrati i funerali. Una famiglia molto conosciuta quella di Daniele in tutta Fagagna: il papà Marco, dipendente del Cafc, è presidente della Pro loco di Battaglia, e componente del comitato parrocchiale, la mamma Enrica lavora a Udine per AcegaApsAmga, la sorella più grande di Marco, fa parte della banda di Madrisio, poi c’è il piccolo Giulio, alla primaria del Bearzi di Udine. E nonna Ninfa, che ne ha viste tante ma «chel frut cussì nol veve di lâ a finile» dice a voce bassa una coetanea.

A Battaglia, frazione dove vivono i Burelli, ci si conosce tutti e quando succedono tragedie come quelle accadute sabato scorso, non è un dolore solo per una famiglia: è una sofferenza per l’intera comunità. Tanti gli amici di Daniele che hanno preso parte al momento di preghiera ieri sera, tanti compagni di scuola, ma soprattutto gli amici di sempre, dei paesi vicini. Pochi avevano la forza di parlare, in molti però nelle ultime ore hanno condiviso sui social i propri sentimenti. Su Instagram, in particolare, si sono rincorsi i messaggi di affetto per l’amico Daniel: «Riposa in pace bimbo mix», «Rip». E tanti emoticon di pianto e disperazione.

Tra i messaggi più toccanti quello lasciato dalla ragazza che era in macchina con Daniele quella maledetta sera. «Un amico è per sempre e tu per me lo sei ancora, oggi più che mai. Una parte di te sarà sempre con me ed è proprio questo che mi fa sperare che andrà tutto meglio, che un giorno ci ritroveremo e che io nel frattempo dovrò fare tutto quello che abbiamo fatto insieme finora: sorridere, divertirmi, vivere». «Abbiamo fatto una grande ca. . ata Bure – ha scritto la stessa ragazza su Instagram –, sei una lezione di vita per tutti, ho una scena impressa nella mente che non vorrei ricordare, ma è quella che mi dà la forza di andare avanti. Io – ha scritto infine – non mi sono pentita di essere entrata dentro quella macchina, ho potuto stare al tuo fianco fino all’ultimo secondo e sentire il tuo ultimo respiro, ho potuto capire quanto immenso è il mio amore per te. Ti voglio bene. Ora e per sempre». —



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