«Se tornassi indietro la chiuderei in camera: sarebbe ancora viva»
La madre di Nadia Orlando ripensa alla notte dell’omicidio Cerimonie in suo ricordo a Dignano, San Daniele e Pagnacco

«Se tornassi indietro a quella maledetta sera, la chiuderei in camera, non la manderei all’ultimo appuntamento. Aveva 21 anni, si sarebbe arrabbiata. Ora però l’avremmo qui, con noi». Parole di Antonella, la mamma di Nadia Orlando che ringrazia le migliaia di persone («la nostra forza» sottolinea) che da due anni non hanno mai abbandonato la sua famiglia, anzi quello che è rimasto di una famiglia, distrutta e «incompleta». «La sensibilizzazione è giusta, dalla famiglia deve partire il rispetto» aggiunge. «Ogni ragazza che vedo mi ricorda Nadia – dice il papà Andrea Orlando – . La spensieratezza e la libertà di queste giovani poteva e doveva essere anche quella di nostra figlia. La nostalgia è struggente». E ieri è stata inaugurata la mostra itinerante «Il sorriso di Nadia e di tutte le donne vittime di Violenza» con opere selezionate di artisti italiani, sloveni e austriaci curata dal circolo Alpen Adria al centro civico di Dignano, dove a Nadia è stata dedicata la sala convegni. Interventi della vicepresidente della commissione regionale pari opportunità Rosi Toffano e del sindaco Vittorio Orlando. Panchina rossa realizzata dal consiglio comunale dei ragazzi inaugurata a San Daniele intitolata a “Nadia e tutte le vittime di violenza” presenti il sindaco Valent, il consigliere regionale Leonardo Barberio, Daniela Cominotto e l’assessore Roberta Gerussi. Un’altra cerimonia a Pagnacco.
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