Sul Tagliamento Dignano non molla: no alle opere contro le esondazioni
Il Consiglio all’unanimità boccia i lavori: costi e tempi di realizzazione incerti, serve un nuovo studio

Il Comune di Dignano ha votato all’unanimità contro le opere di laminazione previste nell’alto corso Tagliamento per salvaguardare l’abitato di Latisana da un eventuale esondazione. Anche il Comune di Pinzano ha già votato, mercoledì sera, contro le opere nell’alto corso del fiume, come attesta il sindaco Emanuele Fabris. L’oggetto in approvazione è un atto di indirizzo che verrà preso in esame dai consigli dei sette Comuni rivieraschi di Ragogna, Pinzano al Tagliamento, Forgaria del Friuli, Spilimbergo, San Daniele del Friuli, Dignano, Vito D’Asio in merito all’accordo di collaborazione per la mitigazione del rischio idraulico nel basso corso del fiume Tagliamento. La proposta, giunta dal capo dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli, è quella di creare un gruppo di lavoro con l’obiettivo di capire quali opere devono essere costruite nel medio corso del fiume Tagliamento. La bozza di accordo è giunta alle amministrazioni i primi di novembre.
Il consiglio comunale di Dignano con a capo il sindaco Vittorio Orlando ha stabilito che venga certificato un altro studio per giustificare la reale necessità di ulteriori opere e di quale entità dovrebbero essere e per conoscere preventivamente alla costituzione del gruppo di lavoro proposto, le tempistiche della realizzazione delle opere, già programmate e finanziate, da parte delle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’assemblea civica, inoltre, vuole sapere, preventivamente alla costituzione del gruppo di lavoro proposto, quali sarebbero i tempi necessari per la completa realizzazione dei previsti lavori di ricalibratura del canale Cavrato al fine di contenere la portata di 2.500 m3/secondo. «Le dinamiche del fiume sono cambiate – osserva il sindaco di Ragogna Alma Concil –, chiediamo si faccia un ulteriore studio coinvolgendo anche l’Università di Udine e, se dovesse servire una ulteriore opera, venga individuata in una zona più vicina ai luoghi di esondazione, quindi verso la bassa. Sembra davvero incredibile questa richiesta continua di assunzioni di responsabilità ai sindaci del medio corso quando le amministrazioni di Latisana e Lignano continuano a progettare e programmare interventi turistici, vedi casette galleggianti e villaggi turistici o la riqualificazione della passeggiata sull’argine del fiume. Tutte cose che, se di pericolo si tratta, sarebbe meglio evitare». Nelle settimane scorse si sono riuniti più volte i sindaci dei sette Comuni preoccupati «dalla ciclica richiesta dei Comuni di Latisana e San Michele al Tagliamento di realizzare, nell’area del medio corso del Tagliamento, di opere di regimentazione del fiume per la laminazione delle piene. Intanto, l’associazione ambientalista Acqua, tramite il suo presidente Renzo Bertolussi, ha inoltrato al Presidente della Repubblica, a enti e autorità preposte una missiva in cui viene spiegata la situazione del Tagliamento con la richiesta di potersene interessare. —
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