Questione dragaggi davanti al Governo e anche il porto aspetta risposte
SAN GIORGIO DI NOGARO. Tavolo tecnico oggi a Roma per parlare di dragaggi dei canali, anche portuali, al quale il Comune di San Giorgio di Nogaro non è stato invitato, ma che vede presenti i sindaci di Marano Mauro Popesso, di Grado Dario Raugna, e di Monfalcone Anna Maria Cisint. All’incontro, promosso dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, parteciperanno anche il ministero all’Ambiente, l’Ispra, l’Istituto superiore di sanità, il Cnr, e l’Arpa, oltre che tecnici della Regione Fvg.
La questione legata allo scavo dei fondali, tocca molto da vicino anche il comune di San Giorgio di Nogaro, sul cui territorio si trova l’unico porto commerciale del Friuli all'interno del quale operano 450 addetti diretti e circa mille dell’indotto. È la più grande “azienda” della zona industriale dell’Aussa Corno. Da un anno il porto si trova in forte sofferenza a causa di un’ordinanza emessa dalla Capitaneria dopo l’incagliamento di una nave in prossimità di Porto Buso, che limita l’accesso allo scalo Margreth alle navi con un pescaggio superiore ai 5, 5 metri, contro i 6,20 di prima. Senza contare i promessi, e ma mai ottenuti, 7.50 metri che consentirebbero l’accesso di navi con maggior tonnellaggio di merci, che ridurrebbero i costi di trasporto. Oggi la navi che portano manufatti di ferro (bramme) per i cinque laminatoi dell’Aussa Corno e la sabbia silicea per la vetreria, sono costrette a scaricare parte delle merci nel porto di Monfalcone, per poi arrivare a Porto Nogaro, facendo lievitare i costi di trasporto. Non solo: le merci scaricate a Monfalcone devono essere poi portate nella Ziac con i camion andando così a intasare il già consistente traffico pesante sulla Sr14. Solo una parte ridotta, arriva su ferro.
«Come amministrazione comunale – dice il sindaco Roberto Mattiussi –, non abbiamo alcuna voce in capitolo, ma chiediamo a chi ha la competenza per intervenire, di sapere come mai a un anno di distanza da quello che doveva essere un intervento urgente di ripristino dei fondali, il lavoro di dragaggio è ancora sospeso». —
F.A.
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