Zaky arrestato in Egitto, i genitori di Giulio Regeni: "Conosciamo quella ferocia"
I genitori del giovane ricercatore di Fiumicello: i paesi che si professano democratici abbiano la forza e la dignità di dichiarare l'Egitto paese non sicuro

«Siamo empaticamente vicini ai familiari e agli amici di Patrick George Zaky dei quali comprendiamo l'angoscia e il dolore. Noi sappiamo di cosa è capace la paranoica ferocia egiziana: sparizioni forzate, arresti arbitrari, torture, confessioni inverosimili estorte con la violenza, depistaggi, minacce. Il tutto con la complicità ipocrita di governi e istituzioni che non voglio rompere l'amicizia con questo paese». Lo affermano Paola e Claudio Regeni e il loro legale, Alessandra Ballerini in una nota.
«Speriamo che ammonite dalla tragica vicenda di Giulio le istituzioni italiane ed europee sappiano questa volta trovare gli strumenti per salvare la vita e l'incolumità di questo giovane ricercatore internazionale, senza far più passare neppure un'ora. Se si vuole veramente salvare la vita di questo ragazzo occorre che i paesi che si professano democratici abbiano la forza e la dignità di dichiarare l'Egitto paese non sicuro e richiamare immediatamente i propri ambasciatori. Il resto sono solo prese in giro. Patrick, come Giulio, merita onestà e determinazione, non chiacchiere imbarazzanti e oltraggiose», conclude la nota.
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