Casa di riposo: i contagiati salgono a 18
Nove sono ospiti, otto operatrici, una infermiera. I parenti si lamentano: non possono comunicare coi familiari
Francesca Artico
/ SAN GIORGIO DI NOGARO
Salgono a nove gli ospiti risultati positivi al tampone del Covid-19, nella casa di risposo Azienda per i servizi alla persona “G.Chiabà” di San Giorgio di Nogaro che ospita 151 anziani. Si resta in attesa di sapere gli esiti degli ultimi risultati, come spiega il dottor Gianni Iacuzzo, in qualità di coordinatore Aft (Aggregazione Funzionale Territoriale che comprende i medici di medicina generale di San Giorgio di Nogaro, Carlino, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Porpetto e Torviscosa per un bacino di 23 mila pazienti) nonché medico di famiglia di alcuni ospiti dell’Asp.
Aumenta anche il numero delle operatrici che hanno avuto esito positivo dai tamponi che salgono a otto, ai quali si aggiunge una infermiera, a fronte di un centinaio di addetti tra interni e della cooperativa sociale Consorzio Blu con sede legale a Faenza e amministrativa a Bologna presente nella Asp con operatrici sanitarie a addetti ai servizi primari.
Come si ricorderà da mercoledì era anche scattato il provvedimento da parte del Dipartimento di prevenzione di esecuzione dei tamponi agli ospiti e operatori della casa di riposo “Asp Giovanni Chiabà”, dopo che due operatrici e cinque ospiti erano risultati positivi al test del coronavirus.
Intanto però scoppia in rete la protesta dei parenti che chiedono alla Asp Chiabà di avere maggiori informazioni sui loro cari e c’è chi propone di formare un comitato di parenti per chiedere alla direzione maggiore chiarezza sulla situazione della casa di riposo. Questi familiari “rimproverano” alla direzione uno sbagliato atteggiamento di chiusura nei confronti dei parenti che da giorni non hanno contatti con i loro cari. La direzione infatti da mercoledì 18 marzo ha blindato la struttura, sospendendo il numero dedicato per le comunicazioni esterne e stoppato le telefonate dei parenti al fine di mantenere libere le linee telefoniche per le comunicazioni ufficiali.
Sul sito della Chiabà, si legge infatti che «in questo momento di criticità derivante dalla positività al Covid-19 di alcuni ospiti e operatori, si è reso necessario modificare l’organizzazione interna al fine di contenere la diffusione del virus. Stiamo provvedendo in collaborazione stretta con il Dipartimento di Prevenzione e il Distretto sanitario – si afferma – ad attuare le misure necessarie alla situazione. Vi chiediamo di non telefonare di per chiedere informazioni generiche su come sta andando, la situazione è difficile ed è necessario che le linee rimangano libere per le comunicazioni ufficiali. In questo momento invece si è creata una situazione di carico di telefonate che sottrae troppo tempo prezioso. Sarà nostra cura comunicare alle famiglie interessate l’esito dei controlli effettuati, sia positivi che negativi, nonché a tenere aggiornati sulle condizioni di salute degli ospiti, con le consuete modalità. Purtroppo in questo momento si è reso necessario sospendere le chiamate da esterno al 333 6156957 per tutelare la salute degli operatori che assistono gli ospiti nelle chiamate, verrà comunicato sul sito il ripristino del servizio e gli orari dedicati non appena ci saranno le condizioni di sicurezza». Ma questo ai parenti non basta. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori