Due casi positivi a Bosco di Museis Garibaldi: i ragazzi non sono untori

Alessandra Ceschia
/ cercivento
Due persone positive al Covid-19 alla comunità Bosco di Museis, l’annuncio arriva con il consigliere regionale Luca Boschetti, ex sindaco di Cercivento, e subito la situazione di Museis diventa un caso che fa discutere. «Sono rimasto sconcertato – commenta Renato Garibaldi, responsabile della struttura – come del resto tutte le persone che operano a Museis, dalle dichiarazioni di Boschetti che ha subito lanciato l’allarme sulla possibilità che i minori stranieri rappresentino un pericolo di contagio per la comunità dimenticandosi che loro sono le vittime. I ragazzi infatti non si muovono dal complesso in mezzo ai boschi, e tanto meno gli adulti della fattoria sociale, purtroppo il contagio è arrivato con chi viene da fuori e ha contatti con l’esterno».
A risultare positiva sono stati un’operatrice che abita in pianura e lavora a Museis, che è stata messa in quarantena nella sua abitazione, e un minore straniero non accompagnato che è stato trasferito al Cesfam di Paluzza dove sono ospitati sei operatori della casa di riposo risultati positivi.
A chiedere all’Azienda sanitaria una verifica su ospiti e operatori a Bosco di Museis è stato lo stesso Garibaldi.
«Ringrazio Giorgio Brianti e Denis Caporale per la sollecitudine con la quale hanno disposto l’avvio dei tamponi venerdì santo – continua Garibaldi – lo stesso dottor Brianti con due infermiere li ha fatti a una settantina di persone e la sera successiva avevamo i risultati. È stato subito avviato il protocollo di emergenza, ma devo ammettere che l’Azienda sanitaria ci aveva già seguiti aiutandoci ad adottare tutte le misure di sicurezza». Sia il ragazzino che l’educatrice stanno bene e sono asintomatici, ma Garibaldi si dice «amareggiato dalle parole di un rappresentante delle istituzioni che ci ha additati, trasformandoci in untori invece di mostrare comprensione».
Ed è rientrato l’allarme per il parroco, don Harry della Pietra, che sta bene e che è risultato negativo all’esame del tampone. «Ero venuto in contatto con un caso sospetto e non volevo rappresentare un rischio per i parrocchiani così, per precauzione, sono rimasto in isolamento volontario» spiega.
«A questo punto – ammette il sindaco Valter Fracas – abbiamo un solo caso positivo in paese, si tratta di una dipendente della casa di risposo che presto, speriamo, supererà il periodo di quarantena. Abbiamo adottato tutte le precauzioni necessarie: i volontari della Protezione civile le consegnano viveri e medicinali e la raccolta dei rifiuti viene realizzata con le adeguate procedure di sicurezza». —
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