Morte quattro donne nel Pordenonese, ecco le loro storie. Contagi tra i camici bianchi
Lutti ad Aviano e Pinzano, 50 operatori sanitari infettati da inizio epidemia. Vertice ospedale-sindacati: ecco cosa cambia

PORDENONE. Non si ferma la catena di lutti legati al Coronavirus.
Le vittime
Nelle ultime ore hanno perso la vita Nerina Lazzaris vedova Fabris, 88 anni, originaria di Venezia ma domiciliata a Giais di Aviano, e Ines Tolazzi, 86 anni, di Rive d’Arcano. Quest’ultima, che lascia due figli, aveva trovato ospitalità per qualche giorno alla casa di riposo di Pinzano al Tagliamento, prima di essere ricoverata a Pordenone nel reparto di seconda medica. A Pinzano la Tolazzi, che soffriva di patologie pregresse, era risultata negativa al tampone. Poi, domenica scorsa, un tampone positivo in ospedale, seguito dall’aggravarsi delle sue condizioni e dal decesso. Anche Nerina Lazzaris proveniva da una casa di riposo, quella di Aviano, ed è spirata all’ospedale di Pordenone, dove era stata ricoverata. Lascia due figli, con uno dei quali conviveva. A Fiume Veneto è morta a 62 anni Esther Pauer di origini svizzere.
E' morta per arresto cardiocircolatorio Maria Elsa Piccinin di Pasiano di 82 anni. Era stata ricoverata mercoledì ed è risultata negativa al tampone.
Seconda medica isolata
Da oltre una settimana la seconda medica è isolata dopo la scoperta di alcuni casi di pazienti contagiati dal Covid-19. Negli ultimi giorni altri tre ammalati sono risultati positivi al tampone, portando il numero a 14. Nessun operatorie è più risultato positivo.
I contagi fra i camici bianchi
Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus al 21 aprile sono stati 50, su 952 sottoposti a tampone, i sanitari contagiati. L’ha reso noto l’Azienda sanitaria Friuli occidentale nell’incontro di ieri con Cgil, Cisl e Uil. Tra loro 9 medici, 21 infermieri e 12 operatori socio sanitari. Oltre che a tampone, tutti gli operatori sanitari vengono anche sottoposti al prelievo di sangue per il test sierologico, operazione interna all’azienda ai fini della validazione dell’esame.
Riorganizzazione ospedaliera
A maggio potrebbe riprendere un minimo di attività ordinaria negli ospedali e la degenza breve chirurgica, trasformata in degenza per pazienti Covid a inizio epidemia e chiusa a inizio aprile, tornerà all’originaria funzione. Dal 10 aprile sono stati chiusi i 5 posti di terapia semintensiva alla terapia intensiva post operatoria. Rimarranno, invece, i reparti di osservazione Covid negli ospedali, mentre si sta cercando un’altra soluzione alle tende, primo “filtro” al pronto soccorso per i pazienti sospetti, allestite fuori dagli ospedali.
Vertice azienda-saindacati
I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto di essere informati periodicamente di ogni notizia sul fronte Covid. Su richiesta di Cgil, Cisl e Uil l’azienda si è poi impegnata a presentare a inizio maggio il piano per le ferie estive e aprire un tavolo ristretto per l’integrativo: prima riunione in materia la settimana prossima.
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