Il virus porta via altri due anziani a Paluzza
Lucina Bortolotti, 94 anni, e Luciano Pagavino, 86, erano negativi ai primi tamponi. Sono 15 le vittime alla casa di riposo
Gino Grillo / PALUZZA
Si aggrava il bilancio delle vittime del coronavirus alla casa di riposo “Matteo Brunetti” di Paluzza. Tra sabato e domenica altri due ospiti, entrambi risultati positivi al tampone, sono deceduti: si chiamavano Lucina Bortolotti, 94 anni, di Terzo di Tolmezzo, e Luciano Pagavino, 86 anni, di Paluzza. La notizia è stata comunicata dal direttore della struttura, Alessandro Santoianni.
Il calvario
La prima ad andarsene è stata la donna. «Accolta in casa di riposo dagli inizi del 2017, dopo i primi due tamponi negativi, Lucina Bortolotti era risultata positiva al Covid-19 al terzo, effettuato il 17 aprile», ricorda il direttore. Le sue condizioni generali prima del contagio «presentavano un quadro già compromesso da insufficienza renale cronica e problemi cardiaci». Dopo il contagio, l’anziana ospite «ha cominciato ad avere ulteriori complicazioni respiratorie che ne hanno comportato la scomparsa». Alla “Brunetti” Luciano Pagavino era arrivato invece da meno di un anno. «Solo venerdì scorso, al quarto tampone – afferma Santoianni –, l’uomo è risultato positivo, nell’ambito di un quadro clinico che non destava preoccupazioni». Il tampone è stato effettuato a seguito del peggioramento delle sue condizioni respiratorie, rilevate dall’equipe medica e che hanno determinato un rapido declino complessivo.
Il cordoglio del personale
«Alle famiglie, tenute informate fin dai giorni scorsi, le più sentite condoglianze da parte di tutta la struttura», ha aggiunto il direttore, rinnovando «il cordoglio» anche a quanti «in questo mese hanno perso un caro, con la sofferenza di chi non ha potuto salutarli o star loro vicino. Consapevoli di questo dolore, vogliamo sottolineare l’impegno quotidiano del personale sanitario, assistenziale, tecnico e amministrativo, oltre che al nostro personale, assicurato in ognuno di questi giorni difficili che contiamo presto di traguardare».
Il sindaco
Salgono così a 15 i decessi della casa di riposo negli ultimi due mesi, anche se non tutti sarebbero da attribuire al Covid-19. «È difficile attribuire o meno i decessi nella casa di riposo al coronavirus – afferma il sindaco Massimo Mentil –, ma il fatto che delle persone fossero negative ai test mi fa supporre che alcuni siano morti per altre patologie». Intanto, si allunga l’elenco dei concittadini persi: dopo Velia Straulino e Armando Delli Zotti, ora è il turno di Luciano Pagavino. «Non sono un medico, né ho esperienza di quadri clinici, ma sentendo quanto riferitomi nei giorni scorsi dagli esperti – prosegue Mentil – presumo che il picco delle incidenze mortali alla “Brunetti” sia passato e la fase acuta alle spalle».
La quarantena
Mentil guarda anche al paese: «Per i due casi di positività riscontrati nelle scorse settimane, ho ricevuto i certificati della fine dell’isolamento, mentre attendo ancora quelli relativi alle loro famiglie, che rimangono in quarantena». Nella sede del Cesfam, dove si trovano i dipendenti della casa di risposo positivi ai test, è stato ospitato pure un minore non accompagnato proveniente dalla struttura Bosco di Museis di Cercivento. «Abbiamo accolto con piacere la disponibilità dell’Ottavo Alpini – conclude il sindaco – che effettuerà nei prossimi giorni igienizzazioni degli esterni degli edifici più frequentati, fra cui casa di riposo, municipio, poste e farmacia». —
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