Morto Benedetti, era l'uomo dei pozzi artesiani
Palazzolo dello Stella: Paolo, 82 anni, era malato. Portò avanti l’azienda fondata nel 1920 impegnata anche nella Berlino della Guerra fredda

PALAZZOLO DELLO STELLA. L’imprenditoria friulana dice addio a Paolo Benedetti, storico industriale di Palazzolo dello Stella titolare della Paolo Benedetti & C., ditta con 102 anni di storia chiusa a gennaio 2020.
Paolo, che aveva 82 anni, è deceduto all’ospedale di Latisana per una malattia di cui soffriva da tempo. Era stato ricoverato il 29 aprile, ma a seguito delle disposizioni del Dpcm che non permettono la vicinanza dei parenti, la famiglia aveva deciso di riportarlo a casa per non lasciarlo da solo.
Quando sembrava essersi ripreso invece è entrato in coma per cui si è dovuto ospedalizzare di nuovo. Lascia la moglie Francesca Versolatto e il figlio Pietro. I funerali si svolgeranno mercoledì 13 maggio, alle 15, nella chiesetta del cimitero di Palazzolo dello Stella.
Con la sua morte si chiude definitivamente una delle pagine più belle di quella imprenditoria friulana che con lungimiranza e duro lavoro aveva saputo farsi apprezzare in Italia e all’estero. Persona semplice e solare, godeva del rispetto dei suoi dipendenti, con i quali non esitava a mettersi la tuta e andare a lavorare quando ce n’era bisogno. Era molto stimato anche dai colleghi che ne apprezzavano la competenza e professionalità.
La Paolo Benedetti & C., attività di perforazioni di pozzi artesiani e molto altro, venne fondata dai fratelli Pietro e Giacomo nel 1920, ma già attiva due anni prima. È Giacomo con la sua lungimiranza che vede prospettive di lavoro nel settore della terebrazione di pozzi artesiani (fontane) essendo la Bassa friulana una terra ricca di acqua di risorgiva.
Ma la famiglia si cimenta anche in altre attività: il 1º gennaio 1923, con un proiettore nuovo di zecca, avviano nel salone Stella, il cinematografo. Due anni dopo, con la vendita del proiettore, i fratelli Benedetti, acquistano una sonda a tecnologia avanzata per realizzare i pozzi artesiani: il primo contratto registrato è del 1926.
Giacomo e Pietro, ancor giovani e davvero intraprendenti, entrano in società con i Zanello per la realizzazione di linee elettriche restando comproprietari della ditta artigiana per la costruzione di pozzi artesiani. Due ditte di Palazzolo appaiono nell’elenco delle imprese che parteciparono ai grandi lavori della bonifica Fraida (1926-1927) a Palazzolo: la Fratelli Benedetti (Giacomo e Pietro) che eseguì la conduttura elettrica e i pozzi artesiani, e la De Candito Decimo che costruì i tombotti e i ponti, come si legge nella pubblicazione di Silvio Bini e Luigi Bertoli “90º della Bonifica Fraida”.
A Pietro subentra il figlio Paolo che va avanti con Giacomo, lavorando nelle perforazioni in tutta la regione e anche nel vicino Veneto e in altre parti d’Italia, e poi con Paolo entra in società anche Romeo figlio del fratello (per un breve periodo vi lavorano anche i cugini Diego, Giacomo, Matteo ed Enrico).
Alla morte di Romeo, entra in società Pietro, figlio di Paolo, e la ditta si specializza nelle costruzioni di pozzi per acqua, esecuzioni di pozzi geotermici profondi (500/600 metri), sonde geotermiche, ricerche geologiche, acquedotti e tutto quanto inerente alle ricerche, estrazioni, depurazioni arrivando ad occupare anche 15 dipendenti.
A Pietro, qualche anno, fa subentra la madre, Francesca Versolatto. Oltre che in Italia hanno lavorato in Sud Africa, Camerun e Londra per delle consulenze, o per lavori di perforazione a Berlino Est in piena guerra fredda. Nel 2016 Paolo era stato insignito del premio San Bortolomeo degli Artigiani. —
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