Recuperate sei granate della Grande guerra
San Giovanni, gli ordigni d’artiglieria ad alto potenziale esplosivo sono stati fatti brillare dagli artificieri del Terzo reggimento guastatori

SAN GIOVANNI. Gli artificieri del Terzo reggimento Guastatori di Udine, allertati dalla Prefettura, hanno effettuato due interventi di bonifica del territorio da residuati bellici risalenti al primo conflitto mondiale.
I militari, accompagnati dai carabinieri della stazione di San Giovanni al Natisone, si sono recati in un primo momento sul greto del fiume Natisone, dove giorni addietro alcuni escursionisti durante una passeggiata avevano allertato le forze dell’ordine insospettiti dalla presenza di un presunto ordigno. Il team C.m.d. (Conventional munitions disposal) della caserma Berghinz ha confermato la presenza di un ordigno ancora attivo, una granata di artiglieria da 87 mm (alto esplosivo) di nazionalità italiana e risalente alla Grande Guerra.
A seguire i guastatori si sono spostati a Udine, in piazzale Unità D’Italia, nella sede della Protezione civile, dove hanno prelevato una granata di artiglieria da 75 mm ancora attiva, di nazionalità italiana e sempre della Prima Guerra. I due ordigni sono poi stati fatti brillare nella cava inerti Natison Scavi, a San Giovanni, dove nel frattempo una macchina movimento terra, aveva predisposto una buca, in gergo militare “fornello”, all’interno della quale è poi avvenuta l’esplosione.
Mercoledì i guastatori sono intervenuti anche a Codroipo, in un campo agricolo, dove il proprietario aveva segnalato la presenza di numero tre granate di artiglieria da 75 mm. A seguire si sono spostati a Palazzolo dello Stella dove il proprietario di un pioppeto aveva notato un’altra granata di artiglieria da 75 mm. Anche questi ordigni sono stati trasportarti e definitivamente distrutti sul greto del Tagliamento.
E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che, per forme e dimensione, possano richiamare un ordigno esplosivo, che questi manufatti possono essere pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento, così da consentire l’intervento degli artificieri al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.
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