Zero tassa sui visitatori per le guide del Parco
cimolais
Le guide che nei prossimi mesi accompagneranno i turisti sul coronamento della diga del Vajont o nella Forra del Cellina non verseranno alcuna “tassa” al Parco naturale delle Dolomiti friulane: l’ha deciso il presidente Gianandrea Grava, come segno tangibile di solidarietà nei confronti del personale. Da mesi, le guide non possono infatti lavorare a causa del crollo di presenze sul territorio, e dal proprio quartier generale di Cimolais il Parco ha voluto venire incontro alle loro esigenze. È nata così l’idea di rinunciare, almeno per tutto il 2020, agli 0,75 centesimi di euro dovuti da regolamento per ciascun visitatore pagante. «Alla fine, il Parco perde un introito di circa 3 mila euro, ma si tratta di fondi che restano nelle famiglie dei nostri collaboratori», ha commentato Grava, anticipando che a breve ripartiranno gli accessi alla diga di Erto e Casso. «Mentre gli ingressi all’orrido del Cellina, tra Andreis e Barcis, sono già iniziati, per quanto riguarda il Vajont bisognerà pazientare ancora un poco – è stato il messaggio di Grava –. In questo caso, dobbiamo infatti ancora approvare un protocollo di sicurezza che ci permetta di gestire i flussi in entrata. L’intenzione è di riavviare il tutto a metà giugno. Fino a che non avremmo individato uno schema che impedisca gli assembramenti, non potremo far transitare nessuno sul muro della diga». –
F. Fi.
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