Controlli nell’atrio degli ospedali Entrano in azione i volontari civici
A Tolmezzo, Gemona e al distretto di Tarcento i ragazzi misurano la febbre e presidiano gli accessi

Alessandra Ceschia / tolmezzo
Camice bianco, visiera e cartellino. Nell’atrio dell’ospedale di Tolmezzo si sono materializzate ieri per filtrare l’afflusso dei pazienti, controllare i parametri – come la temperatura corporea – e le operazioni di igienizzazione. Il loro esordio è stato preceduto di qualche giorno da quello delle colleghe in servizio all’ospedale di Gemona e al distretto di Tarcento. Sono le volontarie del servizio civile messe in campo dall’azienda sanitaria.
A gennaio, 13 ragazzi del servizio civile hanno fatto ingresso nelle strutture dell’Asu Friuli centrale, impegnati ora in un’attività preziosa che sta scandendo la riattivazione delle funzioni negli ospedali in concomitanza con la riapertura degli ambulatori e della prenotazione delle visite, anche con priorità differita.
«I ragazzi erano impegnati in vari settori – premette la referente aziendale per il servizio civile Olga Passera –. Dopo il lockdown imposto dall’emergenza Covid abbiamo riconvertito l’attività dei volontari per garantire supporto all’utenza che sta affluendo nelle strutture sanitarie».
Ecco quindi che cinque volontarie, al termine di un periodo di formazione, hanno avviato il presidio. All’ospedale di Tolmezzo sono operative Irene Candotti, 23enne di Preone, e Felicia Morassi, 25enne di Cercivento, a Gemona Alessia Bertoli, 21enne gemonese, e Chiara Ceschia Gridel, 19 anni di Buja, mentre a Tarcento c’è Andreina Perdomo Carrasco, 23enne tarcentina.
Incaricate di filtrare e monitorare gli accessi, sono loro che controllano se le mascherine indossate dagli utenti sono adeguate (non quelle con filtri o di stoffa) ed eventualmente, di sostituirle. Invitano i pazienti a togliere i guanti e li aiutano a igienizzare le mani, controllano la temperatura corporea, e limitano gli accessi nei presidi sanitari (entrano solo i pazienti, eventualmente accompagnati da una persona se minori o bisognosi di assistenza). È loro il compito di limitare le presenze e garantire un primo, qualificato, approccio. L’esordio è stato apprezzato dall’utenza.
Gli altri 8 ragazzi, che pure dopo aver superato la selezione sono stati formati al Dipartimento della gioventù, chiarisce il coordinatore del servizio Stefano Aristelli, sono stati destinati ad altre funzioni. Lorenzo Bizi, 20enne gemonese, e Chiara Valent, 22enne di Venzone, gestiscono i contatti telefonici al Dipartimento di prevenzione per chi cerca informazioni su tamponi, vaccinazioni o prestazioni varie. All’ufficio relazioni con il pubblico c’è Pietro Pischiutti, gemonese di 22 anni, mentre le gemonesi Anna Gubiani di 23 anni e Luciana Morales Wayar di 21 stanno preparando e catalogando i libri che saranno messi a disposizione degli utenti nei presidi sanitari.
Infine c’è Sara D’Andrea, 24 anni di Majano, che sta curando la cartellonistica all’ospedale di San Daniele e due ragazzi in smart working a Tolmezzo che lavorano in vista dell’apertura dei centri estivi, si tratta di Sabrina Gubiani, 22 anni di Villa Santina, e di Francesco Valle, 21enne di Fusea . —
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