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Riunito il Cda della casa di riposo vertice sul bilancio con i sindaci

Sui conti pesano le gravi difficoltà dovute al coronavirus. A settembre Santoianni potrebbe lasciare

3 minuti di lettura

Anna Buttazzoni / PALUZZA

La casa di riposo di Paluzza fa i conti con le difficoltà di gestione e di bilancio. Ma anche con le polemiche e le ferite ancora aperte nell’Asp più colpita in Friuli dal coronavirus. Martedì sera si è riunito il Cda, presieduto da Stefania Tassotti (espressione del Comune di Paluzza), cui ha partecipato anche il direttore generale Alessandro Santoianni. La pandemia rovescia sul tavolo del Cda il tormento per 20 vittime, le difficoltà di chi lavora nella casa di riposo e il dovere di una normalità da ritrovare. Elementi già sufficienti a disorientare i più, appesantiti negli ultimi giorni dalle polemiche per l’onorificenza di Cavaliere assegnata dal Capo dello Stato a Santoianni, per l’impegno nel ruolo di direttore a San Vito al Tagliamento, dove nel settembre 2019 gli fu concesso di svolgere lo stesso ruolo a Paluzza, per un anno. Santoianni a quel titolo ha rinunciato, per non oscurare i meriti di San Vito e per non alimentare il dissenso nella comunità carnica, dove la notizia del riconoscimento ha sollevato il malcontento, soprattutto tra i parenti dei morti, e la reazione politica del leghista Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale, che ha tradotto il malcontento in una lettera al presidente della Repubblica, per manifestare il suo choc.

I conti alla brunetti

Il Cda ha difronte la burrasca. Alla casa di riposo prima della pandemia c’erano 120 ospiti, oggi sono rimasti meno di 100, perché chi ha potuto ha temporaneamente portato a casa i propri anziani e non c’è la fila per accaparrarsi un posto. I costi del personale, invece, sono aumentati, voce che nel bilancio di previsione 2019 della Brunetti, fatto prima del coronavirus, pesa per 1,8 milioni, di cui un milione 470 mila euro in stipendi. I numeri di bilancio oggi non sono noti, ma «sono di grave difficoltà», dice il vicepresidente del Cda, Stelio Dorissa, indicato dal Comune di Sutrio. Da febbraio, insomma, gli ospiti sono diminuiti e le spese schizzate alle stelle. Santoianni al consiglio d’amministrazione espone i numeri, ripete che oggi le stesse difficoltà vengono vissute da qualunque casa di riposo, strutture flagellate dal virus. E fa sapere che alla scadenza del contratto non darà la propria disponibilità a proseguire nella gestione della Brunetti. Un pugno nello stomaco per chi crede nel suo lavoro, come Tassotti che ripete «a Paluzza è stato applicato l’identico protocollo di San Vito». Il contratto di Santoianni scadrà l’8 settembre, con possibilità di rinnovo per sei mesi non senza il consenso della casa di riposo di San Vito.

Vertice con i sindaci

«Durante il Cda – afferma Tassotti – ho manifestato l’enorme stima al direttore, per la professionalità, la dedizione, l’impegno. Le polemiche hanno ulteriormente complicato una situazione già difficile. Alle mie parole si sono uniti anche gli altri consiglieri, come testimoniato poi da Dorissa e Santina Del Negro (delegata dal Comune di Paularo)». Non snocciola numeri, non indica responsabili Tassotti. «Il Cda ha deciso di affrontare la questione di bilancio con i sindaci dei Comuni che fanno parte dell’Asp, in un incontro che fisseremo per la prossima settimana». Fu Tassotti a scegliere Santoianni, ottenendo poi l’ok del Cda. «Il suo contratto scadrà l’8 settembre, il suo rinnovo non era all’ordine del giorno del Cda e quindi è stato deciso che se ne discuterà in una prossima riunione», spiega la presidente. I vertici della Brunetti, insomma, cercheranno di trattenere Santoianni, consapevoli che restare senza un direttore generale con i conti da sistemare significherebbe un altro terremoto. «Mi auguro – aggiunge Dorissa – che da questa situazione di estrema difficoltà la Carnia possa uscire unita. Continuare con polemiche e baruffe non ha senso, non serve a nessuno e non è rispettoso delle 20 vittime. Ritroviamo unità, così onoreremo anche la memoria e il sacrificio di chi non c’è più. Mi auguro – conclude Dorissa – che la Regione si metta una mano sulla coscienza e ci aiuti». Oltre a Paluzza, Sutrio e Paularo nel Cda della Brunetti siedono anche i rappresentanti di Arta Terme, Treppo Ligosullo e Cercivento, un delegato della parrocchia di Paluzza e un discendente della famiglia Brunetti.

Lo sfogo di mentil

Aveva chiesto silenzio il sindaco Massimo Mentil, e la fine delle polemiche. Deve smentirsi dopo aver letto che Mazzolini ritiene responsabili delle morti lui e Santoianni. «È vergognoso che mi dia la responsabilità di quanto accaduto, non ne ho, ma comunque non siamo nè io nè certamente lui a doverlo stabilire. Inutile fare i giustizieri quando non si hanno competenza e conoscenze. E se proseguirà con questi toni – afferma Mentil – ne risponderà nelle sedi opportune. Dopo tutto quello che abbiamo passato e stiamo passando è vergognoso essere attaccati così, per uso politico. Nel rispetto del ruolo di tutti ho abbassato la schiena e lavorato, dando una mano al massimo delle mie possibilità e con gli strumenti che avevo. È facile adesso cercare i colpevoli, facile per chi ha mai fatto niente, nemmeno una telefonata. Mazzolini cominci a rispettare le istituzioni, come quella che io rappresento, e si comporti da vicepresidente del Consiglio e non da tifoso della curva, non per propaganda al suo partito». Mentil promette di infilarsi nel silenzio, perché «continuare così non serve a nessuno, la politica ha il compito di trovare soluzioni altrimenti continuerà a perdere credibilità». —

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