SACILE. Sparano a una gattina con una pistola a aria compressa e il proiettile di piombo si conficca dietro l’occhio: Wendy ha rischiato la vita in via Villorba. «Chi spara ai gatti – dice uno dei tanti volantini che sono stati affissi a Villorba – è un pericolo per il nostro quartiere». È il secondo caso di gatti impallinati da un ignoto tiratore che alla periferia di Sacile chiamano il “killer dei gatti”.
L’atto barbaro contro la micia Wendy è capitato due settimane fa: i proprietari hanno visto arrivare la gattina sanguinante a casa. «È stata salvata per miracolo dopo che lo sparo l’ha ridotta in grave pericolo – ha spiegato il proprietario –. Ricoverata in clinica veterinaria a Sacile, Wendy si è ripresa e per fortuna è di nuovo a casa, ma abbiamo il terrore di farla uscire. Il proiettile si è conficcato vicino al cervello, dietro a un occhio e l’estrazione è stata rinviata».
Una persona ignota armata con una pistola o carabina ad aria compressa ha sparato pallini di piombo verso la micia di passaggio, ferendolo gravemente. Trasportata subito al pronto soccorso degli animali, la gattina ha trovato le cure giuste e si è salvata.
«Non sappiamo se fra qualche tempo sarà necessario procedere alla rimozione chirurgica del proiettile che ha ferito Wendy. Di sicuro viviamo nel terrore e sporgeremo denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine».
Il caso del “killer dei gatti” a Villorba è rimbalzato, ieri, sui social network: i residenti hanno reso pubblica la notizia per esprimere indignazione e qualcuno ha lanciato una petizione. «Un gesto di violenza crudele e inutile perché Wendy è inoffensiva – ha commentato Alessandra Antoniolli, animalista sacilese –. Esprimo l’indignazione di tanti cittadini che invito ad attivarsi affinché venga individuato e reso innocuo l’ignoto sparatore».
Qualche anno fa a Villorba erano stati segnalati casi di avvelenamento. «L’auspicio degli amanti degli animali è che l’autore di un gesto inaccettabile si penta – dicono i residenti –. Deve capire la gravità di sparare piombo contro esseri innocui». –
C.B.. © RIPRODUZIONE RISERVATA.