GONARS. Quando, insieme ai suoi due complici, faceva incursione all’interno di un appartamento, l’effetto era quello di un aspirapolvere: via tutto, dai gioielli ai giochi per le playstation. Oltre, ovviamente, ai contanti.
Uno specialista dei furti in abitazione, Zvonko Jovanovic, 31 anni, originario della Serbia e residente a Venezia, dove si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico da gennaio e da dove, venerdì 3 luglio, si è collegato con il tribunale di Udine per partecipare all’udienza in cui il gip Mariarosa Persico ha accolto la richiesta di applicazione pena a complessivi 3 anni e 4 mesi di reclusione e 1.700 euro di multa proposta dalla difesa (rappresentata dall’avvocato Loris Panfili, di Milano) con il consenso della Procura.
Il capo d’imputazione gliene contesta diciassette, due dei quali abortiti in corsa, quasi tutti concentrati in soli tre giorni. Il primo a Gonars, nel pomeriggio del 20 dicembre di due anni fa, l’ultimo a San Giorgio di Nogaro, la sera del successivo 23 febbraio.
Identica la modalità d’azione, quella del ladro professionista che per intrufolarsi a casa d’altri si accontenta dei classici arnesi da scasso. Forzando porte e finestre, insomma, meglio se direttamente collegate alle camere da letto, come avvenuto a Castions di Strada, dove il bottino, comprensivo di un robot aspirapolvere, aveva fruttato merce per un valore calcolato in quasi 14 mila euro.
Il furto più fruttuoso, però, era arrivato da Pocenia, dove in un arco di tempo di soli venti minuti, tra le 17.52 e le 18.11 del 22 dicembre, il terzetto aveva fatto manbassa di orologi (due Rolex e un Citizen), gioielli e abiti, per complessivi 20 mila euro.
Il raid aveva toccato, in ordine cronologico, anche San Canzian d’Isonzo, Carlino, Muzzana del Turgnano, Pocenia, Talmassons, Terzo di Aquileia, Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa e Porpetto. Soltanto due i tentativi falliti: la prima volta, il 22 dicembre, in un’abitazione di Talmassons, dove l’improvviso rientro della compagna del denunciante aveva consigliato ai ladri la fuga, e il giorno dopo, a Terzo di Aquileia, dove a spaventarli era stato invece l’azionamento del sistema d’allarme. —
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