Torna il terremoto, forte scossa in Slovenia: trema anche il Friuli, ma nessun collegamento con il sisma di cinque giorni fa
Residenti in strada, paura e preoccupazione soprattutto nelle Valli del Natisone. L’Ogs: la scossa registrata oltreconfine è indipendente dal sisma rilevato a Tramonti.

UDINE. Il Fvg è stato svegliato all’alba di venerdì 17 luglio da una forte scossa di magnitudo 4,3 della scala Richter. E subito è ripiombato nella paura, nell’incubo chiamato Orcolat.
La terra, alle 4.51, ha tremato in Slovenia, a tre 3 km a Sud-Est di Bovec: la scossa è stata localizzata dal personale del Centro di ricerche sismologiche dell’Ogs, tra le località di Srpenica e Cesoca, a una profondità di circa 13 km.
La stessa zona, il 12 aprile del 1998, giorno di Pasqua, fu l’epicentro di un sisma con magnitudo 5,7. I danni allora erano stati ingenti a Bovec e Caporetto con oltre settecento persone rimaste senza casa. La scossa è stata avvertita in maniera chiara in gran parte della regione, soprattutto nell’area a est nei territori a confine con la Slovenia ma anche in montagna, a Udine e fino in Veneto.

LE SCOSSE
Dopo la scossa delle 4.51, ne sono seguite altre di minore intensità. Le prime due di magnitudo 1,7 (5.12) e di magnitudo 1,8 (5.20). Meno forti gli ultimi due episodi rilevati dagli apparati del centro sismologico dell’Ogs alle 6.08 di magnitudo 1,7 e alle 6.48 di magnitudo 0.6 intermezzati da micro scosse.
La zona dell’epicentro, dove nelle ore successive non sono state rilevati altri terremoti, rientra nel distretto sismico di Bov, che è stato interessato dai terremoti recenti oltre a quello del 12 aprile 1998, da quello del 12 luglio 2004 (magnitudo 5,1), del 29 agosto 2015 (magnitudo 4,3) e del 17 gennaio 2018 (magnitudo 3,8).
La scossa di venerdì mattina, come confermano dall’Ogs, è un evento del tutto indipendente e dunque non correlato in alcun modo con il terremoto di cinque giorni fa di magnitudo 3,7 con epicentro a Tramonti di Sopra, nel pordenonese.

NESSUN DANNO NE' FERITI
La scossa delle 4.51 non ha causato danni né feriti. La paura è stata tanta, risvegliando in Friuli l’incubo dell’Orcolat.
La centrale unica di risposta Nue 112 e la Sala operativa regionale della Protezione civile a Palmanova hanno risposto a numerose richieste di informazioni ma non sono state ricevute segnalazioni di danni a persone o a cose nemmeno da parte dei Comuni e dei Comandi provinciali dei vigili del fuoco di Udine e Pordenone.
Sono state oltre 40, come confermato dall’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi, le chiamate arrivate al numero d’emergenza della Pc e più di 50 quelle al Nue 112 di cittadini allarmati.
Alle 9.30 erano state 134 le schede compilate dai volontari dei gruppi di Protezione civile di 95 Comuni per rilevare quanto fosse stato avvertito il sisma: in base a queste il 33 per cento risultava “sentito” da molte persone.
«Si ringraziano i volontari per il loro prezioso lavoro che ci permette di avere un quadro conoscitivo in breve tempo e molto utile per la gestione dell’evento» ha aggiunto Riccardi.
L’OGS
Nei prossimi tre o quattro giorni, come riferisce la sismologa Carla Barnaba del Centro di ricerche sismologiche dell’Ogs, è possibile che si possa tornare a verificare una scossa di magnitudo comparabile, o entro un grado di magnitudo più basso, come nel 40 per cento dei casi registrati dalla rete sismica.
Un terremoto, questo, che di fatto ha interrotto nella zona di Bovec un periodo inusuale – per la sua durata – di quiescenza: l’ultimo anno, infatti, è stato caratterizzato da una assenza di sismicità con terremoti di magnitudo inferiore a 2 quando di solito la zona è caratterizzata da almeno due scosse superiori a 3.
LA PROTEZIONE CIVILE IN CAMPO
«Gente per strada a Caporetto». È lo scenario che si è trovato di fronte Davide Cantarutti, consigliere delegato alla Protezione civile a Cividale, che pochi minuti dopo la scossa ha effettuato una ricognizione nelle aree più prossime all’epicentro.
«Ci siamo mobilitati in pochi minuti: nell’arco di un minuto avevano risposto al messaggio che arriva ai componenti della squadra di Pc 9 volontari, poi entro le 4.52 altri sette hanno confermato di aver sentito il terremoto. A quel punto si è messa in moto la macchina per le verifiche statiche» spiega. Nessun danno, ma tanta paura: «Ho fatto un giro in auto fino a Caporetto, c’erano persone in strada, spaventate per la scossa forte».
IN SLOVENIA
Tanta paura, cittadini svegliati all’alba scesi in strada. Quei secondi che diventano interminabili quando la terra trema sotto i piedi e tutto si muove. Ma fortunatamente non ci sono stati danni, né nei comuni in Slovenia come conferma Milan Štulc, responsabile dell’ufficio stampa del comune di Bovec.
«Abbiamo avuto tanta paura – riferisce – e molte persone sono scese in strada, anche perché subito è tornato alla mente il terremoto del giorno di Pasqua del 1998. Non abbiamo comunque ricevuto delle segnalazioni di danni».
I SINDACI DELLE VALLI
Lo confermano anche i sindaci dei Comuni delle Valli. Lo spavento è stato tanto ma a nessuno di loro sono arrivate segnalazioni da parte dei cittadini. «Nessun danno ma tanta paura – conferma il primo cittadino di Pulfero Camillo Melissa –, ora aspettiamo le scosse di assestamento».
Il collega di Taipana Alan Cecutti aggiunge: «La forte scossa ci ha svegliato di colpo, alcuni residenti allertati dallo spavento sono scesi in strada, ma fortunatamente non ci sono state segnalazioni di danneggiamenti né a edifici pubblici né a quelli privati».
Per il sindaco di San Pietro al Natisone Mariano Zufferli: «Il terremoto ha risvegliato i timori di un tempo, io sono uscito nel cortile così come altre persone perché c’era la paura che potesse arrivare un’altra scossa, non mi sono arrivate segnalazioni di danni». Il primo cittadino di Drenchia Francesco Romanut ieri ha fatto un sopralluogo nelle frazioni per accertare che non si fossero verificati danneggiamenti.
«Non ci sono state segnalazioni, per fortuna tutto poi è tornato alla normalità in breve tempo. Certo la paura è rimasta più a lungo». Anche il vicesindaco di Cividale Daniela Bernardi afferma: «Si muoveva tutto ma non ci sono stati danni. Lo spavento non è mancato e chi ha vissuto il sisma del’76 aspettava la seconda scossa ma per fortuna non è arrivata». —
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