Oggi ritorna l’acqua corrente nelle case
Lavori ultimati a tempo di record da Hydrogea sulle opere di presa. Il verdetto sulla potabilità arriverà fra domenica e lunedì
L’acqua ritornerà oggi nelle abitazioni rimaste all’asciutto dopo che l’eccezionale ondata di piena del Comugna e dell’Arzino ha devastato sabato le opere di presa a San Francesco di Vito d’Asio. Hydrogea è riuscita a ultimare ieri sera i lavori, a tempo di record.
I tecnici hanno lavorato giorno e notte, sotto la supervisione del direttore operativo di Hydrogea Mauro Trevisan. In soli due giorni il guasto è stato riparato e la galleria di presa è stata liberata dall’enorme massa di fango e detriti che l’aveva sommersa. Un lavoro immane. Poco prima delle 18 l’acquedotto è ritornato in esercizio. Domani mattina si cominceranno a vedere i primi risultati, in linea con le previsioni.
Ci vogliono oltre dieci ore per riempire le reti che si sviluppano per quaranta chilometri. Con il caricamento dei serbatoi, dai rubinetti scorrerà l’acqua. Il primo comune a beneficiarne sarà Forgaria del Friuli, poi via a via si riempiranno i serbatoi lungo la rete idrica. Nel tardo pomeriggio saranno serviti i comuni di Arba e il nip di Meduno dove ha sede la Roncadin. Hydrogea ha assicurato con l’autobotte l’approvvigionamento idrico alla zona industriale.
Finché però non arriveranno i dati analitici sulla qualità dell’acqua distribuita in rete, è vietato l’uso alimentare o potabile, come concordato per le vie brevi da Hydrogea con l’Azienda sanitaria del Friuli occidentale.
Quali sono i tempi per poter bere l’acqua del sindaco? Trevisan ha spiegato che giovedì, venerdì e sabato saranno pianificati i campionamenti. Saranno prelevati campioni di acqua dalla rete per le successive analisi. I risultati arriveranno in due o tre giorni. Domenica o lunedì al più tardi, dunque, ci sarà il verdetto sulla potabilità. A quel punto potrà essere dichiarata chiusa l’emergenza.
Insomma l’acqua non si potrà usare per bere o cucinare in questa settimana, salvo diverse indicazioni. Ma per tutti gli altri usi quotidiani nelle case e nelle aziende ci sarà.
L’acquedotto serve quindicimila utenze. A patire i disagi, da domenica mattina, secondo le stime di Hydrogea, sono circa settemila persone. La situazione varia da comune a comune. In certi territori infatti è stato possibile assicurare la fornitura d’acqua con sorgenti alternative (Castelnovo, Fanna, Clauzetto, Pinzano, fatta eccezione per duecento famiglie nella frazione capoluogo, Sequals).
In altri, come a Travesio nelle frazioni capoluogo e di Usago o a Lestans, frazione di Sequals, non usciva una goccia d’acqua dai rubinetti in generale. Non si poteva nemmeno tirare lo sciacquone. A Vivaro l’acqua c’era, ma non era potabile. Il sindaco ha contingentato l’utilizzo delle risorse idriche.
Protezione civile e amministratori sono stati a fianco dei cittadini, aiutando chi si trovava in sofferenza, di concerto con il gestore del servizio idrico. In tutte le situazioni di difficoltà Hydrogea ha provveduto a garantire l’acqua potabile con il posizionamento di venti cisterne nei paesi o a servizio di attività produttive. È stata messa a disposizione, gratuitamente, anche un’autobotte. I giorni più bui sono stati superati e ora i paesi colpiti potranno ritornare giorno dopo giorno alla normalità —
I commenti dei lettori