La proposta del governo: stop a palestre e piscine, bar e ristoranti chiusi dalle 18. Ma le Regioni insorgono: si tratta

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Un vertice lungo, circa quattro ore, nel quale si sono affrontati diversi temi, dalla chiusura dei locali agli spostamenti fra le regioni. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha riunito i capi delegazione e i ministri di governo sulle nuove misure da mettere in campo per fronteggiare la recrudescenza dell’epidemia di Covid-19.
Un lavoro lungo e articolato nel quale, stando a quanto viene riferito, si sarebbe discusso degli spostamenti fra le regioni e presa in considerazione l’opportunità o meno di tenere aperte le attività non essenziali, come le palestre.
Stop anche a piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.
Al vaglio anche l’idea di una chiusura anticipata, alle 18, di locali come pub e ristoranti, bar e gelaterie. Temi che saranno ora al centro della riunione del Comitato tecnico scientifico che supporta Palazzo Chigi nel lavoro di contenimento del virus e, in un secondo momento, le Regioni attese a un vertice con il ministro Speranza.
Le nuove misure anti-Covid entreranno in vigore dal 25 ottobre. È quanto prevede la bozza - provvisoria - del Dpcm che il governo si accinge a varare. Nel testo, invece, non è individuato il lasso di tempo per il quale le misure saranno valide.
Nella bozza, infatti, è indicato il mese di «novembre» ma non è segnato il giorno. Il possibile stop a ristoranti e bar dopo le 18 decorrerà, invece, da lunedì 26 ottobre. Va, comunque, precisato che il testo del nuovo provvedimento non è definitivo: potrebbero ancora esserci modifiche sostanziali.
Sono, altresì, sospese «le procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari o in maniera telematica».
«Sono sospesi i convegni, i congressi e gli altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza. Nell'ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza».
E ancora: "Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all'aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Sono vietate le sagre, le fiere e gli altri analoghi eventi".
Per tutte le attività penalizzate dalle nuove misure anti-Covid verrà previsto - secondo quanto si apprende - immediato ristoro economico con un decreto da approvare già la prossima settimana. Ed ecco qui la bozza.
Ma le Regioni non ci stanno e chiedono: orario di chiusura di bar e ristoranti alle 23 con servizio al tavolo e alle 20 senza servizio e inserimento già nel Dpcm del ristoro economico per le attività colpite dalle misure.
I presidenti chiedono anche la revisione del sistema delle attività di contact tracing, che non dovrebbero essere più obbligatorie, nonché di inserire due ulteriori raccomandazioni sull'esecuzione dei test antigenici e sull'assistenza domiciliare ai pazienti.
Alle Regioni dovrebbe poi esser lasciata la discrezionalità di decidere la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori e di poter disporre delle riaperture sulla base dei dati epidemiologici.
LA BOZZA DEL NUOVO DPMC AL VAGLIO DEL GOVERNO
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