In Val d’Arzino l’acqua è ritornata potabile
Hydrogea: ma servono ancora lavori alla presa del Comugna. E per alcuni giorni restano “operative” le cisterne sostitutive

VITO D’ASIO
Emergenza acqua potabile finita ma non del tutto risolta fra Spilimberghese e Maniaghese. L’ha comunicato Hydrogea, gestore del servizio, con una nota trasmessa ai sette municipi interessati: Arba, Castelnovo del Friuli, Clauzetto, Pinzano al Tagliamento, Sequals, Travesio e Vito d’Asio nonché all’Azienda sanitaria, prefettura, Nip, Protezione civile e Regione.
«Con riferimento alle precedenti comunicazioni diramate da questa società relative agli eventi meteorologici di cui all’oggetto, si comunica che le ultime analisi effettuate nei punti di controllo della fornitura idrica in distribuzione, così come individuati in accordo con l’Asfo non hanno evidenziato anomalie dei parametri microbiologici» si legge nella nota inviata ai soggetti interessati, sottolinenando che «così come da parere espresso del Dipartimento di prevenzione dell’Asfo, l’acqua è da ritenersi potabile».
Nella nota a firma congiunta del responsabile della direzione regolatoria Renato Villalta e del direttore operativo Mauro Trevisan si rende inoltre noto che «a seguito di sopralluogo congiunto con la Protezione civile della Regione sono stati pianificati, nei prossimi giorni, interventi di manutenzione straordinaria all’opera di presa, che, salvo imprevisti, si concluderanno entro la fine del mese di novembre e la cui realizzazione potrebbe dar origine a fenomeni transitori di torbidità, comunque monitorati in tempo reale in distribuzione».
«Per tale ragione – conclude la nota di Hydrogea – a titolo precauzionale, rimane garantito, per il periodo di attuazione degli interventi, anche il servizio sostitutivo di acqua potabile tramite le cisterne inox dislocate sul territorio, in caso di torbidità in rete».
Insomma un problema la cui soluzione definitiva, di fatto, appare ancora lontana e che è la diretta conseguenza dell’ondata di maltempo che l’estate scorsa ha imperversato in Val d’Arzino, causando danni rilevanti alla presa dell’acquedotto sul Comugna. Guasti alla rete idrica che hanno messo in ginocchio per settimane 12 Comuni tra Spilimberghese, Maniaghese e provincia di Udine, con i cittadini costretti a rifornirsi alle cisterne dislocate sul territorio.
Una situazione che si ripete a ogni episodio di maltempo, diventata ormai insostenibile. I sindaci chiedono investimenti e soluzioni, mentre i residenti sollevano anche preoccupazioni per l’utilizzo comune delle cisterne in periodo di Covid.–
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