Incidenti in aumento del 10% guida distratta e alta velocità
Diminuiscono i morti in incidenti stradali (36 lo scorso anno, mentre erano stati 38 del 2018, quindi –5, 26%), ma aumentano di quasi il 10% gli incidenti (saliti da 1.190 del 2018 a 1.304 dell’anno scorso, +9, 6%) e anche i feriti (1.804, erano 1.703 nel 2018: +5, 93%). Sono i dati del Rapporto Aci-Istat sugli incidenti stradali nella provincia di Udine lo scorso anno.
Le strade urbane si confermano quelle con il maggior numero di incidenti (547 su 1.304, oltre il 41% ) con 7 vittime e un tasso di mortalità del 12, 8%, ma per fortuna tutti i dati sono in miglioramento rispetto al 2018. Le strade extraurbane e fuori dell’abitato sono teatro di 429 sinistri, in calo rispetto al 2018, ma con lo stesso numero di vittime (18). Le strade entro l’abitato evidenziano 273 incidenti e 6 vittime con un incremento del 100% rispetto al 2018. Su queste stesse strade, inoltre, sono a rischio anche i pedoni. In calo gli incidenti in autostrada: 55, ma con il più alto tasso di mortalità (90, 91%) e di gravità (47, 17%).
Aumentano, poi, sia il numero di incidenti in cui risulta coinvolto un solo veicolo (urto contro un ostacolo o un veicolo in sosta o comunque uno sbandamento per evitare l’urto, buche o animali), sia il conseguente numero di morti. La probabilità di morte per questi eventi è elevatissima e seconda sola agli scontri frontali che, tuttavia, numericamente sono molti meno.
Aumentano anche gli investimenti di pedone, un decesso in più. Complessivamente sono 141 i pedoni coinvolti lo scorso anno in un incidente e tre di loro hanno perso la vita. Per quanto riguarda le biciclette, c’è un leggero aumento del numero degli incidenti. Si registra, però, un decesso in meno. Motocicli e ciclomotori, secondo i dati raccolti da Acu, costituiscono un problema a causa dell’aumento del numero di incidenti, con un morto in più. L’indice di mortalità, rispetto ai veicoli coinvolti, per i motociclisti è quadruplo rispetto a quello delle autovetture (4, 43 morti ogni 100 motocicli rispetto a 1 per le autovetture).
Ma quando avvengono prevalentemente gli incidenti? Secondo le statistiche, è la domenica (pomeriggio) il giorno della settimana più pericoloso, ossia quando, in media, si registrano più incidenti. La fascia oraria più a rischio nella giornata rimane quella centrale dalle 10 alle 17 con il 65% del totale incidenti e la maggior parte di morti e feriti. Dopo le 21 e fino alle 6 si sono registrati 407 incidenti con 15 vittime (di cui 5 tra sabato e domenica) e 498 feriti.
Per quanto riguarda le cause, guida distratta e velocità sono all’origine della maggior parte degli incidenti mortali, seguono il mancato rispetto della segnaletica e della distanza di sicurezza per gli incidenti con soli feriti. Da registrare, poi, l’aumento degli incidenti per contromano (58 contro i 54 del 2018).
«La sicurezza stradale è il prodotto di tanti elementi, ma i dati dimostrano che è il comportamento umano la causa principale dell’incidentalità». Questa la riflessione di Maddalena Valli, direttrice dell’Automobilclub di Udine. «Guida distratta, velocità non adeguata alla circostanze e mancato rispetto della segnaletica determinano oltre l’80% di tutti i sinistri e se sono accompagnate da un veicolo in condizioni non ottimali o da una guida poco esperta o imprudente, le conseguenze possono essere drammatiche. Restano fondamentali azioni di educazione e formazione ad una guida attenta e responsabile, che ponga l’accento sull’importanza di rispettare le regole pensate a tutela di tutti. Importanti sono pure i corsi di guida sicura e difensiva, realizzati non da piloti, ma da professionisti qualificati, che assicurano il rispetto del protocollo siglato da Ministero dei trasporti, Aci e principali centri di guida sicura». Secondo Valli, anche le case costruttrici hanno contribuito ad alzare il livello di sicurezza dei veicoli, dall’Airbag, all’Abs, dall’Esp ai dispositivi acustici, dai sistemi anticollisione a quelli avanzati di assistenza alla guida. «Ma nulla più sostituirsi all’uomo che deve usare cinture, caschi, far controllare il veicolo, rendersi visibile con glia biti giusti se va in giro in bici di notte. E ricordo che non si deve usare impropriamente lo smartphone». —
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