Caposquadra della Protezione civile sempre impegnato sul territorio: addio a Di Lazzaro, l'autista dei politici
/ palazzolo
Addio a Ferruccio Di Lazzaro, una delle colonne portanti del volontariato di Palazzolo dello Stella, ma soprattutto caposquadra storico della locale Protezione civile. Era risultato positivo al Covid-19. Ferruccio Di Lazzaro, che aveva appena compiuto 79 anni, lascia la moglie Bertilla e i figli Alberto e Sandro, oltre che i nipoti Davide e Francesco.
La conferma della positività al virus quasi due settimane fa, quindi il ricovero all’ospedale di Latisana e il successivo trasferimento prima al Santa Maria della Misericordia di Udine e poi a Cattinara per l’aggravarsi delle sue condizioni: nell’ospedale triestino il suo stato di salute è peggiorato fino al decesso di sabato scorso.
Da giovane Ferruccio Di Lazzaro era emigrato in Germania, a Stoccarda, dove aveva affinato le sue capacità di meccanico e tornitore. Una volta rientrato in Friuli, ha prestato servizio militare come artigliere di montagna a Montorio Veronese e ha partecipato alle prime operazioni di soccorso durante la tragedia del Vajont.
A metà degli anni Sessanta è stato assunto come primo autista per la Regione Fvg, attività che ha svolto fino alla pensione. Il suo primo incarico come autista particolare, lo ha visto accompagnare in questa veste l’allora assessore alla Sanità di di Palazzolo Ermenegildo Nardini.
Di Lazzaro ha infatti conosciuto e ha lavorato per molti dei presidenti e degli assessori che via via si sono susseguiti nei vari ruoli istituzionali: per nove anni ha lavorato nella sede regionale di Trieste e poi di Udine dell’assessorato all’Agricoltura.
Dopo aver percorso migliaia di chilometri sulle strade di tutta Italia, con la pensione ha iniziato a prendere parte all’associazionismo di Palazzolo. Di Lazzaro è stato caposquadra della Protezione civile, contando all’attivo migliaia di ore nei servizi a favore delle varie emergenze regionali e nazionali. Appassionato di gastronomia, si è dedicato come cuoco amatoriale, con spirito di servizio, a favore di molteplici associazioni nei loro momenti di festa. La passione che il 79enne ha coltivato per tutta la vita è stata, tuttavia, quella per il fiume Stella che ha navigato con la “battella” San Antonio (costruita da lui) e quella per i motori: biker ante litteram, è stato fra i soci fondatori del moto club “Bip-bip”di Gruaro, passione che ha poi trasmesso ai figli. —
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