Pazienti Covid senza gusto e olfatto: è il primo sintomo in un caso su cinque
Lo studio di Francesco Bax, dottorando in Neurologia della clinica di Udine: calano i globuli bianchi

UDINE. Due pazienti Covid su tre avvertono la perdita del gusto e dell’olfatto e nel 22 per cento dei casi questi sintomi si manifestano come primo segnale dell’infezione. Il fatto di non avvertire più gli odori e di non distinguere più i sapori di alimenti e bevande deve allarmare soprattutto chi non sospetta di aver contratto il coronavirus.
In quel caso l’auto isolamento diventa opportuno proprio per non contribuire a diffondere il Sars-Cov2. Lo studio effettuato nella prima ondata della pandemia dal dottorando della Clinica neurologica e di neuroriabilitazione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc), Francesco Bax con i colleghi Alessandro Marini, Andrea Surcinelli e Gaia Pellitteri, tutti impegnati allora in Malattie infettive, la clinica diretta dall’Infettivologo, Carlo Tascini, è stato pubblicato sulla rivista Neurology Clinical Practice.
Lo studio
Tra marzo e aprile, lo studio ha coinvolto 93 pazienti: 58 hanno riferito immediatamente la perdita di olfatto e gusto, tant’è che nel 22 per cento dei casi si è rivelato il primo sintomo dell’infezione. Mediamente i problemi sensoriali si sono prolungato fino a 30 giorni dalla diagnosi dell’infezione.
«Perdita di olfatto e gusto sono comuni e il nostro studio mostra che spesso si presentano prima di altri sintomi, come febbre e problemi respiratori – spiega Bax –. Inoltre, nei pazienti che li manifestano come primo sintomo di infezione la congestione nasale è rara, segno che non è l’ostruzione dei passaggi nasali a causare il sintomo sensoriale».
Trovandosi in supporto nella clinica di Malattie infettive, il dottorando, affiancato dai colleghi in quello che definisce «un lavoro di squadra», si è concentrato sui pazienti neurologici: alcuni li ha intervistati in reparto, altri li ha rintracciati a casa dopo le dimissioni .
Altre conseguenze
Gli studiosi hanno notato inoltre che nei pazienti Covid la perdita di olfatto e gusto si accompagna a una riduzione delle cellule immunitarie nel sangue, in particolare dei neutrofili. Un paziente Covid con perdita di olfatto e gusto ha in media una concentrazione di 4.695 globuli bianchi per microlitro di sangue (μL), contro una concentrazione media di 6.010/μL nei pazienti Covid senza deficit sensoriali, quindi una riduzione del 23 per cento dei globuli bianchi.
Se si guarda ai neutrofili, i pazienti Covid con perdita di olfatto e gusto hanno una concentrazione media di 3.250 neutrofili per microlitro di sangue, contro 3.960 sempre per microlitro di sangue presente in quelli senza deficit sensoriali, pari a una riduzione del 29 per cento.
«Servono nuovi studi per capire se le riduzioni osservate nelle concentrazioni di globuli bianchi possano contribuire a identificare i casi di Covid-19 in fase iniziale di infezione» spiega Bax nell’ammettere che questa è stata una sorpresa anche per loro: «Non ci aspettavamo di rilevare questo dato che dovrà essere approfondito ulteriormente». La ricerca è stata finalizzata allo studio dei sintomi neurologici proprio perché non è così usuale che un’infezione si manifesti con la perdita del gusto e dell’olfatto.
Il direttore della clinica
«Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento, con il collega Tascini siamo stati tra i primi a studiare i disturbi neurologici» aggiunge il direttore della clinica Neurologica, Gianluigi Gigli, nel far notare che ora i pazienti neurologici colpiti dal virus vengono ricoverati direttamente in Neurologia. —
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