Pronto soccorso di Udine sotto pressione: una ventina le persone positive al Covid in attesa di essere ricoverate

UDINE. «La pressione in Pronto soccorso resta ancora molto alta». Il direttore Mario Calci non esita nel dirlo. Ci sono ancora pazienti Covid in attesa di essere ricoverati, alcuni dei quali da qualche giorno (lunedì erano 25). Ieri erano una ventina le persone – collocate provvisoriamente nella struttura che fa da collegamento tra territorio e ospedale – che aspettavano di ricevere un posto letto. Insomma, la preoccupazione resta per una situazione che almeno per il momento non accenna a migliorare.
Sono ancora molte, del resto, le criticità non risolte che contribuiscono a far sì che il sistema sia ancora in sofferenza. Dalla denuncia della carenza di personale da parte dei sindacati che hanno chiesto a gran voce all’Azienda sanitaria Friuli centrale di mettere in campo una serie di azioni mirate per garantire agli operatori di lavorare in sicurezza (molti, infatti, sono rimasti contagiati dal coronavirus proprio perché le protezioni sono risultate insufficienti visto che non è stato possibile osservare l’adeguata distanza con i pazienti) all’allarme dei medici che avevano sottolineato come il numero degli utenti che arrivava al Pronto soccorso era superiore rispetto alla capacità del sistema di ricoverarli. Senza dimenticare la fila delle ambulanze in attesa all’esterno del Santa Maria della Misericordia, come quelle viste nei giorni scorsi.
L’Azienda sanitaria, dal canto suo, ha dichiarato di essere costantemente al lavoro per reclutare nuovo personale e per mettere in atto tutta una serie di disposizioni per rendere più sicuro il lavoro degli operatori. Intanto l’appello ai cittadini resta sempre lo stesso: «Fate attenzione e rispettate le regole».
Questo per evitare che con il passaggio del Fvg in zona gialla si rischi di abbassare la guardia:ciò comporterebbe – come hanno riferito gli stessi operatori sanitari – una ulteriore ascesa di contagi e di ricoveri che potrebbe mettere davvero in ginocchio il sistema sanitario friulano. —
I commenti dei lettori