Coronavirus, le proiezioni del fisico Battiston: "A gennaio il Friuli Venezia Giulia rischia di avere gli infetti attivi troppo alti"

UDINE. Seppur con una quindicina di giorni di ritardo, al picco del contagio da Sars-Cov2 siamo arrivati anche in Friuli Venezia Giulia. Ora l’attenzione di chi rileva e interpreta i numeri si sofferma sul previsto calo dell’infezione da coronavirus che nella nostra regione scenderà con maggior lentezza rispetto a quanto sta avvenendo in Italia. Tra chi elabora i grafici c’è anche il professor Roberto Battiston, già presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), ordinario di Fisica sperimentale dell’università di Trento, lo stesso che aveva previsto con maggior esattezza il picco nazionale della seconda ondata della pandemia.
Oggi in Friuli Venezia Giulia l’indice Rt è sotto l’1 con 14.955 casi di contagio quando il valore massimo stimato era 15.155 e quello degli infetti attivi previsto al 7 gennaio è pari a 7.196. Se le proiezioni saranno confermate, all’inizio del nuovo anno ci troveremo con un Rt più basso ma un numero di contagi attivi ben più elevato rispetto a quelli che avevamo a fine settembre. Questa è l’anomalia che al momento emerge dall’analisi dei dati.

«A fine settembre – spiega il professore – il Friuli Venezia Giulia aveva un Rt intorno all’1 e 729 infetti attivi, un numero piuttosto alto se confrontato con i 105 rilevati alla fine del lockdown ma accettabile considerati anche gli asintomatici».
Secondo Battiston il fenomeno della seconda ondata va collegato alla riapertura delle scuole dall’infanzia alle superiori avvenuta in Friuli tra il 7 e il 16 settembre. «Le condizioni di fine settembre con l’Rt che inizia a crescere sono collegabili all’inizio dell’anno scolastico e questo dipende dai dettagli con cui è avvenuto il ritorno in classe degli studenti». Battiston pensa al trasporto pubblico locale e alle misure di sicurezza in vigore all’interno degli edifici quando aggiunge che «il ritorno tra i banchi ha favorito il contagio dentro le classi e fuori». Anche allora il vero nodo da sciogliere era il rispetto della capienza ridotta sui bus visto che anche in regione i mezzi continuavano a viaggiare stracolmi di persone.
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Continuando nell’analisi dei dati, il fisico rileva che «nelle prime tre settimane di novembre l’indice Rt del Friuli Venezia Giulia oscillava fortemente, non aveva preso la strada giusta» continua il professore indicando il movimento della linea azzurra che rappresenta l’indice Rt sul grafico». Difficile stabilire con precisione cosa possa aver favorito l’oscillazione dell’indice di contagio anche se, in parte,le oscillazioni coincidono con la correzione dei dati del monitoraggio regionale.
Da inizio novembre, i dati continuano a oscillare ad oggi. In effetti abbastanza spesso, attraverso i report regionali, la Regione comunica morti e contagi pregressi. «La linea verde punteggiata indica salti che corrispondono a correzioni sui dati che vengono fatte di tanto in tanto dalle Regioni. Più i dati sono ben tenuti, garantiti e certificati e più è facile estrarre le previsioni future. Quando i numeri vengono corretti, trattati come un dovere d’ufficio, le analisi che si possono fare sono più approssimative».
Chiarito questo aspetto, l’analisi si sposta sulla proiezione futura. E se «al picco dei contagi siamo arrivati, la previsione dei contagi attivi al 7 gennaio è 10 volte più alta di quella registrata a fine settembre, anche se l’Rt potrebbe scendere fino allo 0,6». Su questo dato merita una riflessione: «In Friuli Venezia Giulia – sono sempre le parole del professore –, alla riapertura bisognerà stare molto attenti e avere maggiori cautele». A quella data, infatti, l’obiettivo di tutte le Regioni italiane sarà quello di «arrivare con un Rt e un numero di contagi bassi per affrontare al meglio il periodo ponte tra la riaperture delle scuole e l’avvio della vaccinazione contro il Covid-19».

Tra le possibili azioni da adottare Battiston pensa ai tamponi rapidi nelle scuole di ogni ordine e grado e a una diversa organizzazione dei trasporti. Il fisico lo sottolinea constatando che il «Friuli Venezia Giulia sembra essersi incamminato sulla strada giusta». E nell’invitare a osservare come dal 12 ottobre con l’adozione delle restrizioni sugli spostamenti previste dal Dpcm, la curva del contagio si sia allentata, il professore di Fisica raccomanda prudenza ricordando a tutti che rispettare le regole previste per il Natale e il Capodanno Covid significa contrastare il virus.
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