In Fvg indice Rt ancora sotto l’1, ma peggiora: domani la decisione del ministero sulla fascia di rischio
Monitoraggio settimanale del Governo in linea con quello passato. Intensive occupate per il 37% del totale, Medicine a quota 52%
Mattia Pertoldi
UDINE. La bozza del monitoraggio sull’andamento settimana sull’andamento settimanale della pandemia in Friuli Venezia Giulia è stato consegnato giovedì 10 dicembre come d’abitudine, dai tecnici romani alla Regione prima del via libera definitivo ai dati previsto nella giornata di venerdì 11 dicembre e che anticipa le successive disposizioni del ministro Roberto Speranza sulle fasce di rischio dei diversi territori italiani.
I numeri attuali dicono che rispetto alla situazione presa in esame sette giorni or sono – quando il Governo ha deciso di reinserire il Friuli Venezia Giulia in fascia gialla –, il trend si dimostra più o meno stabile tanto da fare pensare, ai piani alti di piazza Unità, di non rischiare un nuovo declassamento – per quanto il condizionale sia sempre d’obbligo – a distanza di appena una manciata di giorni dalla promozione.
Analizzando le cifre contenute nel monitoraggio che fa riferimento alla settimana dal 30 novembre al 6 dicembre si scopre, prima di tutto, come l’Rt sui sette giorni sia leggermente peggiorato passando dallo 0.92 allo 0.97, ma resti comunque sotto la soglia di guardia dell’1. Diversa, invece, è la situazione sui 14 giorni, altro parametro analizzato dai tecnici del ministero per quanto non importante come quello settimanale, visto che questo dato scende dall’1.03 di giovedì scorso allo 0.91 di ieri.
Tra i dati in lieve peggioramento, ma comunque sempre a un tetto migliore rispetto alla maggior parte delle altre regioni gialle, ci sono anche le percentuali di occupazione dei posti-letto in Terapia intensiva e nei reparti di Medicina. Nel primo caso, entrando nel dettaglio, il trend settimanale passa dal 35% al 37% dei 175 posti-letto a disposizione, mentre nel secondo sale al 52%, dal 50%, dei mille 277 a carico del sistema sanitario regionale. Da evidenziare, inoltre, come il tempo medio che intercorre in Friuli Venezia Giulia dalla data di inizio sintomi a quello della diagnosi di Covid sia salito a quattro giorni, dai tre precedenti, così come la diminuzione dei casi sia dimezzata se pensiamo che sette giorni fa si era registrata una percentuale di contenimento del 29,6% contro il 13% del rapporto diffuso in bozza ieri.
All’interno del paniere preso in considerazione dai tecnici dell’Istituto superiore di sanità, tuttavia, ce ne sono anche parecchi in cui il Friuli Venezia Giulia è stabile, oppure ha migliorato la propria performance. Resta pari alla totalità dei contagi, in particolare, il numero dei casi riportati di ricovero, così come quello delle positività che hanno costretto, poi, i pazienti al trasferimento in Intensiva, ed è pure poco sotto al 100% anche il dato relativo ai casi sintomatici riportati con data di inizio e quelli con domicilio noto.
Andando oltre nell’analisi, quindi, si scopre che il Friuli Venezia Giulia ha compiuto un passo in avanti sia a livello di tamponi positivi nel setting territoriale, con il dato diminuito dal 28,4% al 25,7%, sia in quello all’interno delle strutture ospedaliere con un calo dal 22,6% al 19,8% e, soprattutto, nel totale dei positivi – al netto dei tamponi di verifica – che scende al 24,9% dal precedente 27,7%. Ottima anche la cifra del tempo necessario a completare la procedura di messa in isolamento di una persona che dai due giorni della scorsa settimana diventa di appena un giorno in questa. E se resta identica la capacità di tracciamento, sempre al 91,7% dei casi, non si muove dal dato della settimana scorsa nemmeno la voce relativa al personale dedicato al contact tracing – 1 ogni 10 mila –, allo screening – 1.2 ogni 10 mila – e, più in generale, il totale di risorse umane – 2.3 per 10 mila – dedicate al contrasto al coronavirus.
Aumentano, invece, i focolai attivi in Friuli Venezia Giulia – in crescita di un centinaio di unità diventando mille 950 –, sono stabili i nuovi focolai in sè – da 826 a 824 – e diminuiscono, infine, i contagi provenienti da cluster non noti se pensiamo che una settimana fa erano stati in totale mille 613 e nel monitoraggio attuale mille 329.
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