Cosa prevede la deroga che permette le visite di parenti e amici durante le festività
«Un sistema liberal democratico non manda la polizia in casa a controllare cosa stanno facendo», ha detto il premier Conte, spiegando che «il divieto, quando poi avrete la bontà di leggere il decreto legge, è stato concepito come limite alla circolazione. Chi circola per strada dichiarerà dove va, se va in un’abitazione si potrà poi verificare eventualmente dopo, è chiaro»

UDINE. Il primo comma dell’articolo 1 del decreto legge pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale recita testualmente così: «Durante i giorni compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 è altresì consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata, ubicata nella medesima regione, una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5.00 e le ore 22.00, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».
Una deroga, quella decisa dal governo, inserita all’ultimo per mitigare il prevedibile malcontento dei tanti italiani che attendevano le festività di fine anno per trascorrere qualche ora all’insegna della convivialità assieme ad amici e familiari. Così, mamma e papà potranno trascorrere la vigilia o il Natale con il figlio che abita con la famiglia, rispettando naturalmente il coprifuoco. Viceversa però, una famiglia con un figlio di età superiore ai quattordici anni non potrà raggiungere i nonni: lo spartiacque dell’età consentirà ai bimbi di non essere conteggiati.
Il provvedimento non riguarda soltanto i congiunti, ma anche i conoscenti: si potranno così andare a trovare gli amici, sempre rispettando la regoletta del due e quella, non meno importante, del bonus dell’«una sola volta al giorno».
Nell’autocertificazione bisognerà indicare l’indirizzo della casa in cui trascorreremo il giorno festivo o prefestivo e, in caso di ulteriore spostamento in un’altra abitazione saremo passibili di sanzione. Nella conferenza stampa con cui ha annunciato il varo del decreto, il premier è stato sibillino sul punto: «Un sistema liberal democratico non manda la polizia in casa a controllare cosa stanno facendo», ha detto, spiegando che «il divieto, quando poi avrete la bontà di leggere il decreto legge, è stato concepito come limite alla circolazione. Chi circola per strada dichiarerà dove va, se va in un’abitazione si potrà poi verificare eventualmente dopo, è chiaro».
Per come è scritto, il provvedimento consentirà dunque sempre, nell’arco dei quattordici giorni in cui sarà valido, lo spostamento di due persone dirette in un’abitazione all’interno del Friuli Venezia Giulia, anche nelle giornate di “zona arancione”, che riproporranno il divieto di muoversi in comuni diversi da quello di residenza o domicilio, con la novità della deroga per i paesi con meno di 5 mila abitanti.
Restano alcuni dubbi: ad esempio non è chiaro se la singola abitazione a cui si può fare visita debba necessariamente essere una sola nell’arco di tutto il periodo delle feste, o se invece la limitazione a una sola si esaurisca con lo scoccare delle 22. Il premier non l’ha spiegato in conferenza stampa: quasi certamente verrà adottata l’interpretazione più estensiva, con la possibilità di recarsi ogni giorno in un’abitazione diversa. Saranno probabilmente le Faq a dirimere le incertezze.
Pur in forma largamente ridotta rispetto alle abitudini, cenone e pranzo di Natale sono dunque salvi. Gli esperti consigliano in ogni caso di osservare una serie di precauzioni per contenere il rischio di contribuire alla diffusione del virus: inutile il tampone della vigilia, mentre sempre caldamente consigliato è l’utilizzo delle mascherine. Opportuno poi evitare baci e abbracci per scambiarsi gli auguri, così come è suggerito di prestare attenzione all’utilizzo dei piatti da portata. Consigliato poi areare le stanze dove si consumano pranzi o cene.
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