La messa per la pace in memoria di Aurelia «Aiuteremo i figlioletti Il male non vincerà»
In streaming il concerto dalla chiesa dove è stato celebrato il funerale L’omaggio delle istituzioni e della comunità: «Guerra alla violenza»

il ricordo
Musica e colori, sullo sfondo il presepio. Il duomo di Roveredo in Piano è stato il teatro non casuale dell’esecuzione de “The armed man, a mass for peace”, la messa della pace di Karl Jenkins in memoria di Aurelia Laurenti, la 32enne uccisa dal compagno nella notte tra il 25 e il 26 novembre. In tanti si sono collegati via streaming per l’evento della Gabriel Fauré Consort, instrumental and vocal ensemble diretta da Emanuele Lachin, momento di memoria, riflessione e raccolta fondi per i figlioletti della giovane.
Una proposta non casuale, patrocinata dalla Presidenza del Senato. Quando scoppiò la guerra in Kosovo, Jenkins compose una “messa dell’uomo armato” per riflettere sul passato: non era alle spalle il secolo più lacerato dalle guerre. Oggi si combatte un’altra feroce e guerra, contro la violenza sulle donne, che ha colpito nel cuore il Friuli occidentale.
Ecco dunque un concerto per non far morire la speranza in un tempo di morte in quella chiesa che solo quindici giorni prima aveva ospitato i funerali di Aurelia. I testi, di valenza simbolica e letteraria, si susseguono secondo uno schema narrativo in un percorso crescente tra guerra e pace: la chanson, i salmi, il poema indiano Mahabharata, i testi liturgici, l’incitamento dei versi di Kipling, le meditazioni sulla catastrofe di Hiroshima, il desiderio di pace e le confortanti parole del libro delle Rivelazioni.
Anteprima del concerto, l’Ave Maria di Caccini per organo e tromba, quindi i saluti del presidente della Pro Michele De Conti promotore del progetto («non potevamo non ricordare Aurelia e aiutare i figlioletti»), del sindaco di Roveredo Paolo Nadal («ferma condanna contro ogni violenza») e di Pordenone Alessandro Ciriani («accompagniamo i bambini lungo un percorso di serenità»), del parroco don Ruggero Mazzega («siamo accanto al presepio, l’ultima parola non spetta al male»), della presidente della commissione regionale delle pari opportunità Dusy Marcolin («promuoviamo la cultura del rispetto»), del Soroptimist Pordenone Primula Cantiello («prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le donne»). Aurelia non sarà dimenticata, i figli non resteranno soli. Una comunità sarà sempre al loro fianco. —
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