Sindaco in quarantena niente messa storica
Si è ripetuta ieri la solenne funzione “delli Statuti” Primo cittadino a casa per la positività di un collaboratore

Marano
In quarantena fiduciaria il sindaco Mauro Popesso ha mancato l’appuntamento con la storia, dovendo rinunciare alla storica messa “delli Statuti” che si ripete ogni Capodanno da circa 500 anni e in cui, il provveditore di Venezia garantiva dal pulpito l’efficienza militare nella fortezza di Marano Lagunare e l’ordinato evolversi della vita sociale dei cittadini, impegnandosi con la comunità leggendo le regole che disciplinavano la loro vita. A sostituire il sindaco in questa occasione è stato, l’assessore Gianni Corso, essendo anche il vicesindaco Sandro Ceccherini in quarantena, dopo che mercoledì un operatore del Comune era risultato positivo al virus. Alla solenne celebrazione erano presenti nel rispetto delle stringenti disposizioni sanitarie, i fedeli maranesi, i gonfaloni del Comune e di San Marco, e l’assessore regionale Graziano Pizzimenti, ma non, ed è stata la prima volta, il sindaco.
La solenne funzione è stata celebrata da don Nicola Degano, la messa “delli Statuti” della magnifica comunità di Marano, è una meravigliosa invocazione a Dio, alla Vergine, ai Santi Patroni, perché «essa terra di Marano possi et volli per lungi tempi accrescer».
Una cerimonia che si ripete da circa mezzo secolo, ovvero da quando la cittadina era una enclave della Serenissima repubblica, durante la quale anche chi governa manifesta il proprio impegno nei confronti dei cittadini.
Anche ieri dunque, l’assessore Gianni Corso, in sostituzione del primo cittadino, ha ricevuto, secondo la tradizione, dalle mani di don Nicola il libro “Delli Statuti de lo Comune di Marano” conosciuto anche come “Libro d’oro”, dal quale ha letto la prima pagina dove la Magnifica comunità di Marano, rivivendo gli antichi fasti del dominio veneziano, rendeva lode e gloria a Dio e ai Santi Protettori Marco, Martino, Vito, Modesto e Crescenza, rinnovando l’impegno di ben governare per il bene di tutti.
Sono state così ricordate le dichiarazioni sulle regole morali, sociali e religiose contenute nel famoso “Libro d’oro”, di cui si sono perse le tracce, ma del quale rimane una preziosa copia redatta nel 1700 dal cancelliere della comunità Angelo Angelini.
Nel pomeriggio poi i Vespri Solenni - antico canto popolare le cui melodie risalgono ai secoli andati e che le riforme liturgiche del secolo scorso non sono riuscite a cancellare - che evidenziano il grande attaccamento dei maranesi alle proprie tradizioni religiose. —
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