PORDENONE. Passata l’indignazione, è il tempo dei fatti. Nessuno, in Regione e all’Azienda sanitaria Friuli occidentale, ha “digerito” quegli 80 secondi di video negazionista, diffusi su internet, sull’atrio deserto dell’ufficio relazioni col pubblico dell’ospedale di Pordenone (peraltro chiuso in giorno festivo), il parcheggio delle ambulanze coi mezzi in sosta e quella parola, «menzogna», usata per qualificare l’emergenza Covid e la lotta al virus nei luoghi di cura.
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