Volontariato in lutto a Mediis: morto De Prato, era contagiato

SOCCHIEVE. Addio a Giuseppe De Prato che molti chiamavano Bepi “das Cuestas”, 70enne di Socchieve morto all’ospedale di Palmanova da dove la salma è partita per il suo ultimo viaggio verso la Carnia.
De Prato aveva contratto il Covid a dicembre. Pur avendolo superato (era risultato negativo all’ultimo tampone), il suo fisico, provato anche da altre patologie, alla fine non ha retto. Nato il 10 settembre 1950, a Socchieve in località “Las Cuestas” in “Cjamescans”, era sposato da una vita con Ivana Faddi con la quale aveva condiviso la vita di ogni giorno e l’amore per la figlia Alessia.
«Mio padre si è sempre dedicato con grande dedizione a noi e al lavoro – racconta commossa la figlia –, dipendente storico dell’azienda Metalbox di Ampezzo aveva imparato da giovane a lavorare nelle carrozzerie qui nei dintorni. Aveva una particolare e puntigliosa manualità di cui andava orgoglioso ma senza vantarsene».
«Era un cercatore di funghi e dopo il pensionamento, si dedicava con grande passione a quest’attività e alla pesca che erano il suo modo di mettersi in contatto con la natura nei boschi della sua Carnia. E non dimentichiamo l’Inter, altra passione di una vita – confida con un sorriso nostalgico Alessia».
«Gli piaceva molto partecipare alle iniziative e alla socialità delle borgate di Socchieve, è stato infatti un affiatato membro dei volontari di Mediis, che si adoperavano per organizzare eventi. Volontario anche per gli alpini del Comune di Socchieve e alla Delizia».
Ad aggiungere un ricordo del cognato è Milvia Faddi: «C’eravamo conosciuti 40 anni fa, era sposato da 35 con mia sorella. Era una persona tranquilla e semplice, schietta nei modi e sincera nelle parole, aveva saputo entrare con delicatezza e simpatia tra la nostra gente e lo avevamo accolto come fosse un fratello. Aveva le mani d’oro e si prodigava per aiutare chiunque avesse bisogno. Se ne va una persona buona».
I funerali saranno celebrati giovedì, alle 14.30, nella Pieve di Castoia a Socchieve. Ad onorare il suo ricordo l’affetto dei familiari, di chi l’ha conosciuto e il silenzioso scenario dei suoi boschi natii. —
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