Addio a don Moratto, il prete buono L’applauso della gente in piazza
L.A.
PREMARIACCO
Commozione, gratitudine e affetto hanno abbracciato ieri monsignor Pietro Moratto, accompagnandolo con un applauso nel suo ultimo viaggio. Cinque comunità, quelle di Premariacco – sua ultima sede di missione pastorale –, Canussio di Varmo, il paese natale del sacerdote, Cividale, Muzzana del Turgnano e Biauzzo, si sono unite nella preghiera nel giorno dei funerali del religioso, officiati dall’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato nel piazzale antistante la chiesa di Premariacco, dove già nel giorno precedente le spoglie di don Pietro avevano ricevuto l’omaggio della gente. Amplissima la partecipazione, pur nei limiti imposti dal periodo; moltissimi hanno seguito la diretta Facebook della funzione, organizzata per dare a tutti la possibilità di partecipare, pur da remoto, alle esequie. Delicato il ritratto delineato dal vescovo, che di monsignor Moratto ha evidenziato le doti su cui tanti avevano già posto l’accento, a dimostrazione di un unanime apprezzamento delle rare qualità umane del sacerdote: uomo dalla profonda bontà d’animo, umile, in punta di piedi – ma, sempre presente –, don Pietro era capace di arrivare dritto al cuore della gente, di intuire inquietudini, insicurezze, paure e desideri e di offrire a ciascuno ascolto e appoggio. Foltissima la rappresentanza clericale, completa quella civile: al sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, il compito di esprimere il sentimento collettivo, dando voce anche alle altre comunità in cui aveva prestato servizio. «Perdiamo una persona di famiglia», ha affermato, raccontando che negli ultimi difficili giorni del ricovero «don Pietro non è mai rimasto solo»: «A tenergli la mano e a confortarlo – ha detto – c’era una nostra concittadina, infermiera nel reparto di terapia intensiva». —
I commenti dei lettori