«Riaprire i reparti ospedalieri» Oltre 600 firme già raccolte
I comitati in difesa dei servizi sanitari: appena possibile banchetti nelle piazze Nelle Valli del Natisone sale la preoccupazione per la carenza di medici di famiglia
Lucia Aviani
CIVIDALE
I Comitati che si battono a difesa dei servizi degli ospedali minori rilanciano alla Regione l’appello a riattivare quanto prima le funzioni sospese causa pandemia nel presidio sanitario cividalese e a garantire lo stop ai tagli e l’erogazione di maggiori prestazioni anche per i nosocomi di Gemona, Maniago e Sacile.
«Devono tornare a essere strutture con caratteristiche adeguate alle necessità della popolazione che vive e lavora in quelle zone», incalzano gli organismi, annunciando che non appena possibile chiederanno un incontro al nuovo prefetto di Udine e ribadendo che ulteriori compressioni di risorse ai danni dell’offerta erogata o il mancato raggiungimento degli standard minimi di qualità della stessa determinerebbero serie difficoltà ai cittadini. Chiunque desiderasse appoggiare la battaglia può farlo sottoscrivendo una petizione online (reperibile, fra l’altro, sulla pagina Facebook del Comitato cividalese Cocci), cui hanno già aderito oltre 600 persone.
«La raccolta di firme prosegue – conferma il presidente di Cocci, Franco Chiarandini – e ci ripromettiamo, nel momento in cui le condizioni sanitarie lo permetteranno, di portarla anche nelle piazze con l’allestimento di appositi banchetti. Ci riserviamo inoltre di prendere ulteriori iniziative qualora dalla Regione non arrivassero le risposte che ci auguriamo di ricevere».
Nelle Valli del Natisone, intanto, è Sos medici di famiglia, perché il numero dei professionisti in servizio appare sottodimensionato rispetto alle esigenze dei residenti, in ampia percentuale anziani. Il grido d’allarme parte, in parallelo, dalla consigliera Fvg dei Cittadini, Simona Liguori, e dal presidente del Comitato per la tutela della salute nelle Valli, Renato Osgnach, il quale ribadisce anche l’assoluta urgenza del ripristino della postazione di guardia medica a San Pietro al Natisone.
«La situazione – dichiara Liguori – è preoccupante: oltre a non poter fare affidamento su tutti i servizi e i reparti dell’ospedale cividalese, la gente dell’area valligiana non ha nemmeno la possibilità di contare su un numero sufficiente di medici di famiglia».
Il tema è stato affrontato in III Commissione: «In relazione agli incarichi di assistenza primaria in Friuli Venezia Giulia – osserva Liguori –, sono 79 le zone carenti (indicazione datata al marzo 2020) e 20 le sedi vacanti per rinuncia o non scelta: nessuno, per esempio, ha chiesto l’incarico nei Comuni di Drenchia, Grimacco, Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna e Stregna, ambito in cui attualmente mancano – secondo quanto indicato nel decreto del direttore del Servizio assistenza distrettuale e ospedaliera – due medici: ci auguriamo che le procedure, quest’anno, permettano finalmente una svolta». —
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