Gli universitari tornano in aula, meglio se a piedi o in bici: esami e discussioni delle tesi in presenza da giugno
Il rettore Pinton invita alla prudenza e a rispettare le misure di sicurezza. A docenti e studenti viene raccomandato di arrivare a piedi, in bicicletta o in scooter
Giacomina pellizzari
UDINE. Passo dopo passo, all’università di Udine l’attività didattica sta tornando alla normalità. Dopo le lezioni in presenza ora anche gli esami di profitto si posso fare faccia a faccia con il professore. Lo stesso vale per la discussione delle tesi di laurea.
Nei giorni scorsi, il rettore Roberto Pinton, l’ha comunicato agli studenti: «Gli esami di profitto programmati nei mesi di giugno e luglio 2021 e le sedute di laurea della sessione ultrastraordinaria ed estiva si svolgeranno in presenza. Sarà comunque garantita la possibilità di sostenere la prova a distanza per gli studenti fuori sede, come definiti dalla normativa dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ardis), e per quelli che si trovano impossibilitati a raggiungere le sedi per valide motivazioni. Per particolari esigenze didattiche e logistiche è consentita, previa autorizzazione da parte dei direttori dei dipartimenti, la possibilità di svolgere le prove a distanza».
La normativa Ardis
A seconda se frequentano le sedi di Udine, Gorizia, Pordenone, Gemona e Conegliano, saranno ammessi di diritto a sostenere esami e lauree in presenza gli studenti residenti nei comuni di: Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Povoletto, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Reana del Rojale, Remanzacco, Tavagnacco, Udine, di Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio, Savogna d’Isonzo e, fuori dai confini nazionali, Nova Gorica, di Azzano Decimo, Cordenons, Fiume Veneto, Fontanafredda, Pasiano di Pordenone, Porcia, Pordenone, Prata di Pordenone, Roveredo in Piano, San Quirino, Zoppola, di Artegna, Bordano, Buia, Gemona del Friuli, Magnano in Riviera, Montenars, Osoppo, Trasaghis e Venzone e di Codogne, Colle Umberto, Godega di Sant’Urbano, Mareno di Piave, Orsago, San Fior, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Santa Lucia di Piave, Susegana, Tarzo, Vazzola e Vittorio Veneto. I residenti i tutti gli altri comuni vengono considerati dall’Ardis pendolari o fuori sede.
Gli studenti
Queste distinzioni non piacciono a tutti gli studenti, secondo i quali «tener conto della distanza è troppo “generalista” come parametro, e il fatto che ognuno deve specificare le proprie motivazioni non è molto corretto». Altri, anche attraverso i social, chiedono chiarimenti su come devono comportarsi se risiedono in un comune e vivono in un altro. Per tutti, però, fa fede solo la residenza. Tra gli studenti c’è anche chi avrebbe preferito anticipare gli esami in presenza già a maggio senza aspettare il mese prossimo.
Le visite nelle aziende
Nel programma delle riaperture non potevano mancare le attività svolte all’esterno delle aule universitarie. Tra queste le visite nelle aziende, nelle sedi di enti e istituzioni. Anche questo tipo di attività può riprendere purché vengano rispettate le disposizioni di ateneo e dei protocolli di sicurezza definiti dai soggetti ospitanti. Il rettore, continua a invitare tutta la comunità accademica ad «adottare la massima cautela e a osservare scrupolosamente i protocolli di sicurezza» che invitano a «massimizzare le attività in presenza compatibili con vincoli logistico-organizzativi di sicurezza e di tracciabilità». Gli stessi protocolli prevedono inoltre la didattica in presenza a distanza.
Il piano
Il piano di prevenzione messo a punto dall’università limita i possibili momenti in cui possono crearsi assembramenti. Niente code, quindi, niente contemporaneità d’uso degli spazi e tantomeno servizi comuni. Allo stesso modo invita a mantenere il distanziamento sociale, a usare le mascherine, a lavarsi frequentemente le mani e a pulire le superfici. Tutti vengono sollecitati a limitare gli incontri tra le persone non strettamente legate all’attività e a facilitare la ricostruzione della catena dei contatti. Viene consigliato infine di privilegiare il trasporto individuale e quindi di raggiungere le sedi a piedi, in bicicletta o in scooter e, all’interno delle sedi, di utilizzare l’ascensore meno possibile. Le attività di laboratorio vanno prenotate e tutti gli accessi di estranei vengono registrati. Il rettore continua a raccomandare prudenza anche se buona parte della comunità accademica è già stata vaccinata: gli universitari, alla pari del personale scolastico, sono stati tra i primi a ricevere il vaccino. L’obiettivo resta quello di mettere a punto una macchina per poter ripartire in presenza dal prossimo anno accademico.
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