Digitale e progetti sostenibili «La montagna faccia squadra»
Al via il festival Green Carnia Fest con cinque Comuni uniti per rilanciare la Carnia L’assessore Zannier: bisogna creare uno sviluppo mirato e senza ideologie
T.A.
sutrio
La montagna deve intraprendere «una strada non ideologica per non rischiare di rimanere fermi a progetti che non avranno la capacità di concretizzarsi». Un percorso che necessita di strumenti di supporto alle imprese, investimenti, digitalizzazione, infrastrutture adeguate e capacità di fare squadra. Ad affermarlo l’assessore regionale alla Montagna Stefano Zannier, al convegno “In me non c’è che futuro. Far crescere la montagna nella sostenibilità” che ieri a Sutrio ha aperto il Green Carnia Fest, festival della sostenibilità in montagna di scena fino a domenica 4 sul comprensorio del Monte Zoncolan, grazie a una cordata che unisce i Comuni di Cercivento, Ovaro, Paluzza, Ravascletto e Sutrio. «Le politiche di sviluppo per la montagna – ha proseguito – devono essere declinate secondo le specificità di ogni territorio soprattutto in una regione come la nostra dove ogni area montana ha caratteristiche proprie: orografiche, infrastrutturali, culturali»
Per Zannier «servono strumenti di supporto alle imprese affinché possano innovarsi e investire in montagna e servono infrastrutture per permettere al sistema di reggere».
Nel suo intervento non ha mancato di rimarcare come «lo sviluppo della montagna è legato ai settori agricoli e turistico ma anche a nuove formule di impresa e in questo percorso è centrale la digitalizzazione» sottolineando come «la sostenibilità non è mettere nuove aree a tutela e porre vincoli ma creare condizioni di sviluppo sostenibile».
Il convegno, moderato dal condirettore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini e promosso dalla Proloco di Sutrio con il supporto della Regione, di PromoturismoFvg, della Comunità montana della Carnia e di Fondazione Friuli, ha visto la partecipazione di Roberto Siagri, presidente del Consorzio Carnia Industrial Park, Enrico Ferrero della Fondazione Edoardo Garrone, Marco Bussone presidente dell’Uncem e Fabio Renzi segretario generale di Symbola. Il problema per Zannier riguarda le regole a cui soggiaciono le aree montane «spesso dettate da soggetti che stanno fuori dal territorio montano che non lo conoscono e ne travisano il concetto di sostenibilità, declinato invece correttamente in altri Stati» Molti gli aspetti delle terre alte trattati: dal digitale, che per Siagri assume un ruolo centrale («Entriamo nel futuro solo se usiamo le tecnologie digitali ma è necessario colmare il divario esistente e infrastrutturare»), alla nuova stagione di risorse che dobbiamo intercettare per riuscire a creare percorsi si sviluppo secondo Bussone. Ma giocano un ruolo rilevante anche l’immissione di nuove forze negli Enti locali, la capacità di rendere attrattiva la montagna che deve diventare anche un luogo di produzione secondo Renzi. Ferrero ha invece portato l’esempio del “Progetto Appennino – idee che muovono montagne” per realizzare un nuovo modello di riqualificazione puntando sulla sinergia tra le imprese.—
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