Tolmezzo, è morto Renato Lupieri: per 40 anni gestore del bar Adua
Francesco Mazzolini
TOLMEZZO. Lutto per la morte di Renato Lupieri 87 anni, per tutti “Renè” e per i compagni “Basul”. Originario di Preone e trapiantato a Tolmezzo dopo un’esperienza da migrante in Francia, era molto conosciuto nel capoluogo carnico. Gli avventori dello storico bar Adua, il nome della moglie, che lo gestiva con lui in via Roma, chiamavano quel locale il “Cremlino”, soprannome associato al grande amore di Renato per il suo credo politico.
«Nel ’68 quando eravamo a Parigi e avevo 6 anni – racconta la figlia unica Katia –, mi sono ritrovata in corteo sulle spalle di mio padre. Lavorava all’epoca in un laboratorio chimico, si congedò per un mese dal lavoro pur di poter protestare in prima linea. Fummo pure fermati dalle forze dell’ordine quella volta, con mia madre a casa che ci dava per dispersi. Questo era mio padre: introverso e austero ma per tutta la vita fedele ai suoi ideali».
Renato nasce il 2 marzo 1934 in Francia con il padre artigiano falegname, la mamma muore quando ha un anno ed è costretto a rientrare Preone dai nonni.
«Quando il padre morì a 50 anni – ricordano gli amici Pasquale D’Avolio e Pierpaolo Lupieri, esponenti del locale gruppo Anpi – a 16 anni tornò a Parigi, città cui era legato per nascita e nei ricordi ferventi del genitore con l’action française nel 34. Lo zio Siro Lupieri è stato partigiano e sindaco di Pesaro. A 18 anni s’iscrisse al Pcf (partito comunista francese) e al ritorno in Italia al Pci, facendosi rispettare per la serietà sul lavoro e le sue idee. Renè era un purosangue comunista, coerente fino alla fine».
Da Parigi tornava le estati a Preone dove conobbe Adua Pelizzari, che sposò e con cui si trasferì in Francia a metà anni ’50. Nel 1962 nacque la figlia Katia. La nostalgia era forte, così nel ’69 comprarono un bar bianco in via Roma a Tolmezzo e rientrati nel ’70, iniziarono l’attività di baristi vendendo caffè, pasticceria e i primi gelati nel capoluogo carnico. Dopo il sisma del ’76 si spostarono vicino allo stadio. In un decennio consolidarono l’attività prima di tornare in via Roma con il bar Adua: 40 anni dietro il bancone, poi la pensione, fino al 2014 quando Adua morì. Oggi alle 15.30, l’inumazione nel camposanto di Preone con rito civile.
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