Bloccati al freddo sui monti in salvo quattordici boy scout
Sorpresi dal temporale in quota a Forni di Sopra, le ragazze vicine all’ipotermia Interventi anche a Lusevera per il recupero di tre persone e un ciclista
Alessandra Ceschia
/udine
Sorpresi dal temporale e bloccati sui sentieri montani. È la sorte che ha accomunato molti escursionisti cui i tecnici del Soccorso alpino hanno prestato aiuto ieri.
A partire da una comitiva di quattordici boy scout provenienti da Padova che, malgrado previsioni meteo per nulla incoraggianti, al mattino verso le 9 sono partiti da Casera Mediana in comune di Sauris per raggiungere il bivacco Francescutto a Forni di Sopra perdendo poi la traccia e imbattendosi in un forte temporale sopra casera Chiansaveit, a quota 2100 metri. Pioggia e vento forte hanno fatto precipitare le temperature mettendo a dura prova le condizioni psico–fisiche dei giovani, di età compresa tra i 16 e i 22 anni (due i minorenni nel gruppo). Alcune ragazze erano vicine all’ipotermia, mentre un’altra aveva un problema a una gamba che non le permetteva di camminare. La chiamata è arrivata alle 13.40 alla Sores che ha allertato la stazione di Forni di Sopra e l’elicottero della Protezione civile. Sei i soccorritori attivati, quattro da Forni di Sopra e due da Sauris, questi ultimi partiti a piedi, mentre gli altri quattro sono stati trasportati in quota dall’elicottero fino alla cresta per individuare e raggiungere i dispersi. Una finestra nelle nebbie del maltempo ha consentito il recupero dei ragazzi e il loro trasporto in elicottero a Sauris.
Si è invece concluso alle 4.30 di ieri mattina l’intervento avviato dalla stazione di Gemona alle 21 di sabato a supporto di tre escursionisti, un 74enne e una 51enne triestini, oltre a un 61enne del posto: i tre si erano fermati a quota 1600 metri sul Monte Briniza, camminando lungo la cresta del Gran Monte, nelle Prealpi Giulie in Alta Val del Torre. Con loro c’era un cane, gli escursionisti erano partiti dalla strada statale che passa per Musi e porta a Passo Tanamea e al valico di Uccea. All’altezza di Musi hanno preso il sentiero 711 verso la cima del Gran Monte. Il buio e i temporali sparsi li hanno colti in marcia, impedendo loro di proseguire. Tre soccorritori della stazione di Udine sono partiti a piedi per raggiungerli dall’altro versante, due giovani dal rifugio Ana Monteaperta hanno portato loro viveri e acqua. I soccorritori hanno impiegato quasi due ore per raggiungere a piedi gli escursionisti in difficoltà e li hanno accompagnati fino al rifugio, dove hanno trascorso la notte.
La stazione del Soccorso alpino di Udine-Gemona è stata nuovamente attivata poco dopo le 11 per cercare un gemonese del 1965 che sabato era uscito per un giro in bicicletta e non era rientrato. Sul posto, assieme a 8 tecnici del Soccorso alpino, i carabinieri, il Corpo forestale, i vigili del fuoco e attivati l’elicottero della Protezione civile e la Guardia di finanza. L’uomo aveva affrontato in bici il percorso ad anello del sentiero Cai 711, ma aveva sbagliato tracciato, finendo in un luogo impervio sul quale è caduto perdendo la bicicletta. Aveva tentato, inutilmente, di riprenderla. Colto dal buio, ha atteso la luce per poter scendere a valle. È stato ritrovato dai carabinieri ieri verso le 12, nei pressi di passo Tanamea mentre scendeva a piedi. Incolume e molto provato, ha trascorso la notte fuori, tra i temporali. L’ultimo intervento nel pomeriggio a Moggio, dove una 41enne triestina, scivolando, si è procurata una distorsione. —
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