Tre dipendenti in più Così si riorganizza la comunità di montagna
Piero Cargnelutti / GEMONA
La Comunità di montagna è pronta a ripartire con l’organico necessario per gestire i servizi ai Comuni e ai cittadini. Dopo la costituzione del nuovo ente montano a seguito della riforma regionale, la Comunità di montagna del Gemonese ha concluso l’iter per dotarsi del personale necessario e far fronte ai compiti che gli amministratori dei Comuni che le hanno attribuito.
Nella fase di transizione da Uti a Comunità si era presentato il problema della mancanza di dipendenti: «Abbiamo raggiunto – spiega il presidente dell’ente Alessandro Marangoni – lo staff di dodici persone, necessarie a far fronte in questo 2021, che è ancora un anno di cambiamento. Nell’ultimo periodo erano tre le persone che dovevano andare in quiescenza: due tecnici e un amministrativo. Attraverso le graduatorie siamo riusciti a individuare persone del territorio: una è già arrivata, e le altre due lo faranno nelle prossime settimane allo scadere dei tempi di chi va in pensione. Nei prossimi mesi ci sarà ancora una persona che andrà in quiescenza, ma ci siamo già mossi per trovare anche quella. Per questa prima fase potremo procedere in questo modo: in futuro vedremo se sarà necessario allargare il numero del personale». Come da direttive regionali, la Comunità di montagna gestirà i servizi dei Comuni del Gemonese in base alle richieste e necessità degli stessi, nel dettaglio i lavori pubblici per Venzone, Trasaghis, Bordano e Montenars mentre Gemona e Artegna lo faranno autonomamente. L’ente gestirà il personale per tutti i cinque Comuni con l’eccezione di Venzone, in convenzione con la Comunità di montagna della Carnia: tale convenzione prevede lo sviluppo di un polo autonomo per il solo Gemonese. I servizi “storici” dell’ente montano quali i permessi per la raccolta funghi, la gestione del catasto montano e la pianificazione territoriale sono sempre rimasti attivi.
«Per lo sviluppo e la promozione turistica – spiega ancora Marangoni – abbiamo attivato un accordo con il Consorzio del tarvisiano che è già partito e grazie al quale si promuoverà il territorio montano in modo unitario». La Comunità di montagna continuerà anche a seguire il completamento della pista ciclabile Alpe Adria sul territorio gemonese dove la dorsale è quasi terminata ma mancano ancora alcuni passaggi relativi ai collegamenti fra alcuni Comuni. —
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