«Fi è la vera novità politica»
Dal Mas: «Personali le ragioni di Tavella. Ciriani è stato e sarà un buon sindaco»
m.mi.
L’uscita di Mauro Tavella da Forza Italia, la federazione con la Lega, ma soprattutto il futuro di Pordenone. Su questo interviene il senatore forzista Franco Dal Mas, che rilancia: «Dobbiamo superare gli invisibili confini territoriali della regione e pensare a un’area omogenea che va da Trieste a Verona con reti industriali, collegamenti, tecnologie, turismo e transizione green. Non vorrei che il Pnrr rivelasse una nostra marginalità».
Senatore come giudica il passaggio di Mauro Tavella da Fi alla Lega?
«Non colgo in ciò che dichiara alcuna ragione politica nella scelta. Parla al singolare, “ho fatto”, “mi sono impegnato”, anzi, si dichiara indipendente: forse è già pronto a partire per altri lidi? La politica è coesione, unità d’intenti, idealità condivise e progetti. Il resto sono fatti privati, nulla più».
Forza Italia rischia di essere stritolata da Fdi e Lega?
«Semmai Fi è la vera novità, allarga il suo perimetro con l’assessore alla cultura Pietro Tropeano e la sua Pn civica, con l’Udc e Matteo Brovedani consigliere uscente, Daniela Quattrone già eletta con Pn Cambia, unitamente a esponenti di Fi quali Mara Piccin, l’assessore Guglielmina Cucci e Andrea Cabibbo, presidente del consiglio comunale. Figurano poi in lista esponenti dello sport, del sociale, delle professioni sanitarie e del commercio. E quindi: per chi se ne va, non solo c’è qualcuno che arriva, ma questo qualcuno è comunque rappresentante di un’area politica, e non arriva per fatto personale».
Come la vede Forza Italia con la Lega?
«Berlusconi è un visionario e immagina un centrodestra che si rinnova in un partito unico e sta lavorando a questo obiettivo. Per questo la federazione con la Lega è un’inevitabile tappa intermedia. Ben s’intenda che federazione deriva da foedus e fidere, patto e aver fiducia. La Federazione non può che segnare il passaggio di Salvini nell’orbita berlusconiana, ovvero: atlantismo, PPE, rafforzamento politico dell’Unione Europea, definitivo abbandono delle anguste suggestioni dei Paesi di Visegrad. Per quanto riguarda il Fvg, i buoni rapporti tra Forza Italia e Lega credo abbiano contribuito all’alto gradimento personale di Fedriga».
Quale sviluppo possibile per Pordenone?
«Pordenone non centra la complessità: da qui la sua debolezza. Prendiamo l’ospedale: per effetto delle scellerate scelte del centrosinistra, ci porteremo dietro per i prossimi anni un ospedale lungo e stretto con ciò che ne consegue per il suo ruolo nel sistema sanitario regionale. Ciriani è stato e sarà nuovamente un buon sindaco. Ma lui come tutti noi dovrà confrontarsi con un mondo che vede molte sue certezze completamente mutate per effetto di quanto accaduto e sta accadendo. Lo sviluppo del Pnrr sarà un’occasione ma anche un banco di prova». —
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