Forza Italia, Udc e civici «Saremo determinanti per far vincere Ciriani»
Enri Lisetto
«Un grande schieramento di civici e moderati per il sindaco Alessandro Ciriani e per Pordenone». Così si è presentata ieri sera al Moderno la lista Forza Italia - Udc - Pordenone civica, tenuta a battesimo dalla capogruppo azzurra al Senato Anna Maria Bernini, dal senatore Franco Dal Mas, dalla coordinatrice regionale Sandra Savino e dall’assessore alla cultura e sport Tiziana Gibelli.
Inno di Mameli e di Forza Italia e poi il via alla presentazione dei quaranta aspiranti consiglieri. Cinque quelli dell’Udc: l’uscente Daniela Quattrone, Gianni Massanzana, Carla Panizzi, Matteo Brovedani («moderati e coerenti per natura, ridiamo a Pordenone la sua anima di centro») e Arianna Ugolin. Sette di Pordenone civica, lista guidata dall’assessore uscente Pietro Tropeano: «Dobbiamo rappresentare il valore aggiunto della coalizione: così come cinque anni fa siamo stati determinanti per la vittoria, vogliamo esserlo anche stavolta». Con lui, Maria Grazia Dall’Amico, Tullio Frau, Cecilia Moro, Irina Neculaes, Cinzia Sanzogni e Giuseppe Tunno.
Gli esponenti azzurri sono 28: Mara Piccin, Andrea Cabibbo, Guglielmina Cucci, Andrea Ameno, Piergiorgio Berti, Giuliana Bonan, Adriano Coran, Paolo Corazza, Luciana Del Ben, Irene Gaiot, Lorenzo Gobbo, Massimo Hippel, Cristina Lacramioara Lucran, Erminia Maiorino, Francesco Mele, Alessandro Umberto Moro, Gino Moro, Alessandro Pavan, Daniele Perocco di Meduna, Giancarlo Pivetta, Roberto Polesello, Michele Pontrandolfo, Carlo Priviero, Elisabetta Soncin, Cataldo Strippoli, Marco Toppan, Mario Zadro e Francesco Zannier.
Una formazione che «si allarga e non si restringe», ha esordito Dal Mas: «Forza Italia non è mai stata un partner banale, ma un elemento di traino. Una stilettata a chi ha abbandonato «in cerca di altre provvigioni», un elogio a Cucci «che ha consentito di beneficiare di fondi europei che hanno trasformato la città» e a «chi ritorna», un ri-benvenuto a Tropeano, pur in versione civica, «grazie a un percorso cominciato due anni fa». Gibelli l’ha messa in musica, Cocciante per la precisione: «Se stiamo insieme ci sarà un perché. Per buonsenso e per la politica delle idee e non quella cattiva. Fi è partito del merito e chi se n’è andato forse l’avevamo sopravvalutato». Un partito che «non va in piazza a gridare, ma sa leggere determine e delibere», ha aggiunto Savino.
Conclusioni alla Bernini: «L’Europa finalmente è solidale, speriamo lo sia anche gli immigrati». E poi: «Mai più gente etero-diretta che preme un bottone su ordine». Definisce «orribile il presentismo rottamatore» e chiude – rilevando che è necessario tutelare i sindaci che rischiano ogni giorno un’indagine per attività amministrative – con un «nessuno può cancellare la propria storia, di cui noi siamo fieri». —
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