Ziberna: «È l’inizio della nostra svolta ma basta burocrazia»
Il sindaco: «Servono strumenti per accelerare le opere pubbliche sul confine» Soddisfazione per la ribalta internazionale: «Siamo noi l’Europa migliore»
Francesco Fain
«Vedere il nostro territorio al centro dell’attenzione dei media nazionali e internazionali non per le vicende del passato ma per quelle future rappresenta davvero una svolta storica per Gorizia. Perché è questo il messaggio che anche i due Presidenti Mattarella e Pahor, presenti giovedì sulla nostra terra, hanno voluto dare: Gorizia e Nova Gorica rappresentano l’Europa migliore, quella che lotta per costruire un domani ricco di opportunità per la propria gente, per i giovani, superando divisioni e rancori».
Bilancio e appello
del sindaco
Il giorno dopo è quello della soddisfazione per il sindaco Rodolfo Ziberna. Che evidenzia come dai buoni intenti si è passati «ai progetti di grande respiro, come la Capitale europea della cultura, che porteranno a una vera svolta, anche economica per tutto il territorio. Tutto nel rispetto delle diversità. Non un’unica città ma due città insieme, ognuna con un’identità propria, che porta a un reciproco arricchimento. Stiamo lavorando perché i nostri giovani possano trovare, in futuro, nuove e importanti opportunità lavorative su questo territorio, perché si possa tornare nuovamente a contare in ambito regionale, nazionale e internazionale». Importante un altro passaggio. Che, di fatto, è un appello. «Ci rivolgiamo a Sergio Mattarella e Borut Pahor per aiutare Gorizia e Nova Gorica a dotarsi di un regime e di strumenti legislativi e operativi che agevolino, accelerandone e sburocratizzandone le procedure, la realizzazione di opere pubbliche a cavallo del confine: opere che, peraltro, stiamo realizzando tra comprensibili mille difficoltà. Ma anche per dare vita a una formazione transnazionale e europea, professionale e accademica, destinata a giovani e lavoratori italiani, sloveni e appartenenti al resto d’Europa. Vorremmo diventare concreto esempio di come due città, pur nella loro diversa identità, possano condividere una crescita comune. La diversità arricchisce. La cultura unisce».
Il pensiero
di Klemen Miklavič
Soddisfazione anche dal primo cittadino di Nova Gorica. «Le generazioni di oggi - rimarca Klemen Miklavič - sono onorate di poter seguire il percorso tracciato decenni fa dai presidenti dei Consigli comunali, dai sindaci, dai governatori, da prefetti e leader illuminati di entrambi i Paesi, e soprattutto dalle persone (gli abitanti di questa regione ricca ma tragicamente lacerata del nel XX secolo). Stiamo realizzando l’idea fondamentale della comunità europea. Stiamo realizzando la pace e l’amicizia per una prosperità condivisa dei nostri cittadini. Perché, l’Unione europea - la sottolineatura del sindaco di Nova Gorica - è nata per un solo motivo: garantire la pace ai popoli in Europa».
E, proprio ieri, il Presidente Mattarella ha ricevuto al Quirinale il Presidente della Repubblica di Croazia, Zoran Milanovic, per parlare di Ue e prospettive.
La Regione
in campo
E proprio nel giorno della visita dei presidenti Sergio Mattarella e Borut Pahor, il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge 145 che dispone le prime norme di sostegno alla Capitale europea della cultura 2025. Il ddl, ricordiamolo, è stato approvato a maggioranza con l’astensione di Pd, M5s, Cittadini e Patto per l’Autonomia e il voto contrario di Open sinistra Fvg, al quale si è aggiunto il “no” del consigliere dem Enzo Marsilio. «Il Consiglio regionale - le parole dell’assessore alla Cultura, Tiziana Gibelli - ha approvato una norma importante per l’avvio del percorso verso Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025. Si tratta di uno strumento di carattere tecnico che consente di mettere a disposizione di Gorizia le somme importanti già stanziate in Finanziaria e definite con l’assestamento di luglio. L’amministrazione regionale ha già iniziato a lavorare in vista del 2025 costituendo il tavolo permanente composto da Comune di Gorizia, Regione, Erpac, Camera di commercio Venezia Giulia, Gect e Fondazione Carigo che, attraverso incontri assidui, è chiamato a confrontarsi sulle istanze ricevute dal territorio e a dare risposte sul percorso da fare insieme». I relatori di minoranza hanno invece ribadito le loro osservazioni critiche. «Questa legge non definisce gli obiettivi legati a un evento così importante», ha osservato Franco Iacop (Pd). —
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