La Sdag aderisce all’Unione interporti per crescere ancora
Si consolida lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica a livello nazionale. Grendene: «È un altro passo avanti»
Francesco Fain
Continua il percorso di crescita della Sdag, la società che gestisce l’autoporto di Gorizia, dopo un 2020 in cui, nonostante le difficoltà derivanti dalla pandemia, questa realtà ha comunque tenuto botta, limitando dal punto di vista dell’impatto economico il calo dei traffici, il crollo nella vendita delle vignette autostradali, il ridimensionamento dell’attività del bar.
Oggi, un annuncio atteso che permetterà di consolidare la prospettiva di sviluppo dell’intermodalità e logistica a livello nazionale. In seguito alla visita ufficiale del segretario generale Marcello Mariani, del vicepresidente vicario Rocco Guido Nastasi e del consigliere Corrado Donà alle strutture Sdag, il direttivo di dell’Unione interporti riuniti (Uir) ha formalmente approvato all’unanimità l’ammissione dell’interporto di Gorizia, in quanto ha ritenuto venissero rispettati i requisiti, le caratteristiche e le prerogative che consentono di classificare un’infrastruttura come “interporto” secondo la normativa in materia.
Ad oggi, si attende l’ultimo passaggio dell’iter tramite la ratifica della deliberazione del consiglio direttivo da parte dell’assemblea dei soci della Uir ma la strada è intrapresa. Nell’ottica di allargare i propri orizzonti, la Sdag aveva, infatti, avviato la procedura di adesione all’Unione interporti riuniti, quale associazione che riunisce i 22 interporti italiani, consolidando così la prospettiva di «promuovere e sviluppare» la propria intermodalità nel trasporto e nella logistica a livello nazionale, affiancandosi agli altri interporti regionali. La Uir, che è l’associazione nazionale di categoria con sede a Roma, è costituita fra enti e società finalizzati allo sviluppo dell’intermodalità nel trasporto e nella logistica delle merci con lo scopo di creare un raccordo stabile tra interporti ed enti di rilevanza nazionale andando a realizzare i programmi e fini perseguiti dal Piano generale dei trasporti e della logistica. Ed è stata, infatti, proprio della Uir la proposta di una bozza di disegno di legge di riforma in materia di interporti, avendo ormai compiuto trent’anni la legge che istituiva la prima rete di interporti italiani.
La proposta delinea in maniera chiara gli ambiti, le finalità, il ruolo pubblico della rete interportuale italiana nonché il regime giuridico, la programmazione, potenziamento e l’ambito finanziario applicabile a tali enti. Viene, inoltre, prevista all’interno del Ddl la costituzione di un “Comitato nazionale per l’intermodalità e la logistica” che svolge compiti di indirizzo, programmazione e coordinamento di tutte le iniziative inerenti allo sviluppo degli interporti, ai fini dell’integrazione dei sistemi di trasporto terrestre, marittimo, fluviale e aereo. Tale Comitato, presieduto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, vede tra i suoi membri anche la Uir, a sostegno dell’importanza che assume tale sodalizio a livello strategico e di programmazione nazionale.
«Un’adesione, dunque, quella della Sdag che non può che avere effetti positivi - sottolinea Grendene - anche nell’ottica della futura riforma degli interporti di cui attendiamo la conclusione dell’iter legislativo».
Ricordiamo che l’autoporto di Gorizia, negli anni passati, era sempre stato sinonimo di difficoltà e simbolo di un’economia “di confine” che stentava a riconvertirsi in un’economia che non contemplasse più la frontiera. Ma grazie a tutta una serie di operazioni le cose sono destinate a cambiare. —
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