Sono 220 le persone aiutate dal Centro di solidarietà alimentare
Massimo Pighin
Otto anni fa aveva le sembianze di una scommessa: dotare il territorio dell’Ambito socio-assistenziale di una struttura che si occupasse della distribuzione di borse spesa alle persone in difficoltà. Oggi, guardando i risultati ottenuti, è facile dire che quella scommessa è stata vinta: il primo a credere nel Centro di solidarietà alimentare di Cesena è stato l’assessore alle politiche sociali di Azzano Decimo, Roberto Innocente.
Credeva nel progetto, ci ha lavorato trovando sponda nel comparto sociale e nel mondo del volontariato: risultato? Oggi si può dire che nel territorio non esistono situazioni di emergenza alimentare. Attualmente, sono 220 le persone (202 adulti e 18 minori fino a 5 anni), per un totale di 66 famiglie, a ricevere il supporto. Nel 2021, complessivamente, sono stati distribuiti 2 mila 894 pacchi di cibo, detersivi per la casa e la persona, pannolini (mediamente un pacco pesa 18 chili): erogati, in tutto, 56 mila 252 chili di prodotti. Ad Azzano Decimo sono stati consegnati 779 pacchi, a Prata 358, a Pasiano 392, a Pravisdomini 385, a Fiume Veneto 605 e a Chions 375.
«Dopo otto anni di attività – afferma Innocente – il Csa continua a dare importanti risposte a tante famiglie in difficoltà. È stata una grande scommessa, che abbiamo vinto grazie alla collaborazione – che negli anni si è rafforzata – tra servizio sociale, Ambito e volontariato. San Vincenzo, Caritas, San Pietro Apostolo-Fondazione Bcc, volontari che gestiscono: a tutti loro il merito di questo importante progetto che continua a dare concrete risposte a tante famiglie socialmente fragili. Ormai il Csa è diventato un punto di riferimento».
L’assessore osserva che «il 2020 è più “scarico” perché con il Covid parte dell’attività di distribuzione è stata sostenuta dall’oratorio, dove 50 famiglie ritiravano le borse spesa. Complessivamente, la richiesta è poi aumentata. Ma possiamo affermare che nel nostro territorio non ci siano particolari criticità dal punto di vista alimentare».
Una sinergia virtuosa, in cui si mescolano tante componenti per concorrere a un obiettivo primario: evitare situazioni di criticità alimentare. Si era partiti durante la recessione economica, perché il territorio aveva bisogno di risposte di simile tenore: otto anni dopo, il Centro di solidarietà alimentare è una macchina rodata che continua a svolgere un lavoro prezioso. —
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